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Capezzone e un Sanremo pro-Palestina: "E chi caz*** sono Ghali e Dargen?"

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"Primo teorema di Amadeus: c'è solo Sanremo". Tutti i giornali di oggi parlano solo del Festival, riflette Daniele Capezzone nel suo "Occhio al caffè", la rassegna politicamente scorrettissima di Libero di oggi. 

Il risultato? "Un paradosso, il commento sulla situazione in Medio Oriente la fanno Dargen D'Amico, Ghali e Diodato. E voi direte: e chi caz***... No, sono tre signori che hanno potuto dire la loro davanti a 10, 11 milioni di telespettatori".

 

 

Ci saranno o non ci saranno i trattori all'Ariston: "Una o più sigle hanno fatto trapelare che ci fosse un accordo con la Rai, ma i dirigenti di viale Mazzini negano - spiega il direttore editoriale di Libero -. L'ipotesi più probabile è che venga letto un comunicato da parte dello stesso di Amadeus".

Sit-in del Pd davanti alla sede della Rai a Roma: "Ieri sera sfidando il pericolo e il ridicolo c'è stata la manifestazione di Elly Schlein", ironizza ancora Capezzone. Detta della tregua impossibile a Gaza, con le richieste irricevibili di Hamas a Israele, torna il tema fascismo che quando si vota si impenna sempre. Stavolta tocca al "pericolo Zemmour in Francia" e al rischio dell'"Europa nera" e dell'ultradestra, come titola Repubblica. Nel frattempo, ricordate il caso della Lobby nera rilanciata da Piazzapulita e Fanpage? Tutto archiviato. "E che farà Formigli? Si scuserà? No, ricomincerà con le trame nere".
 

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