Cerca
Cerca
+

Vincenzo De Luca, "l'uomo forte del Pd": indiscrezioni sulle Europee

Francesco Storace
  • a
  • a
  • a

Nunzia De Girolamo con Fratelli d’Italia alle Europee? Macché. Di buon mattino ha smentito le voci di stampa. E ricomincia la giostra – in tutti i partiti – per le candidature di giugno a Strasburgo. Ovviamente, tutti aspettano al varco le liste di Fdi che, a meno di sorprese clamorose, dovrebbero essere guidate in tutte le cinque circoscrizioni, da Giorgia Meloni. Anche se qualcuno insiste sul “piano B” rappresentato dalla sorella Arianna, magari nell’Italia centrale, dove sicuramente concorrerà l’uscente Nicola Procaccini. Fdi ha tra i suoi parlamentari Ue in carica Carlo Fidanza al nordovest, fresco di archiviazione perla fantasiosa trama nera inventata da Fanpage e Piazzapulita. Disperati, lo rivedranno in circolazione a far comizi.


Una novità sarà rappresentata al nordest da Alessandro Ciriani, fratello del ministro, sindaco di Pordenone dal 2016. In costruzione le altre liste del partito della premier, con un’abbondanza di nomi nelle isole. Sul fronte della Lega, Matteo Salvini si sente libero, senza doversi candidare personalmente, di varare liste che possano avere un forza di attrazione con i migliori candidati. Il Carroccio ha numerosi parlamentari uscenti, ma il leader vuole anche volti nuovi. Di qui la corte al generale Roberto Vannacci, che a sorpresa potrebbe anche guidare le liste in tutte le circoscrizioni, ma lo si vedrà alla fine. Potrebbe anche capeggiare solo quelle del nordovest (dove si danno un gran da fare Silvia Sardone e Isabella Tovaglieri) e dell’Italia centrale. Al nordest Anna Maria Cisint, la ormai celebre sindaco di Monfalcone, al centro di polemiche fortissime sull’immigrazione.

 

 

 


Al centro Italia si fanno molti nomi, assieme a quegli degli uscenti, tra gli altri, Cinzia Bonfrisco, Matteo Adinolfi e Susanna Ceccardi. Dovrebbe essere della partita anche il presidente della commissione Agricoltura della Camera, Mirko Carloni. Poi, la scelta tra Mario Abruzzese e Pino Cangemi, entrambi con alle spalle un buon bottino di preferenze alle regionali nel Lazio. Fa rumore la candidatura al sud di Aldo Patriciello, anch’egli gran raccoglitore di preferenze uscito da Forza Italia. Concorre nell’Italia meridionale anche il sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo.

 

 

 

In Forza Italia, Tajani – che ancora non ha deciso se competere o meno – sta tentando di costruire pure liste in grado di portare voti, ma è ovvio che alcuni decideranno di entrare in lista solo quando si saprà se il leader del partito corre o meno. Di certo non vi è ancora nulla, se non l’europarlamentare uscente De Meo, che può contare sulla macchina da guerra di Claudio Fazzone. Sul fronte del Pd, il quadro è abbastanza ricco di nomi, perché la Schlein sta chiedendo a tutti di fare la propria parte. Anche se tutti chiedono a lei che farà. La sensazione è che la segretaria dirà sì ma solo in alcune circoscrizioni e non tutte. Sicuramente dovrebbe essere della partita il governatore dell’Emilia Stefano Bonaccini al nordest e dovrebbero concorrere al sud – se non resisteranno alle pressioni – anche quello della Campania De Luca e della Puglia Emiliano. Nel nordOvest dovrebbe esserci Cecilia Strada, la figlia del fondatore di Emergency scomparso nel 2021.

 

 

 

Tra i big al centro si tira fuori Nicola Zingaretti, un po’ a sorpresa. Ma potrebbe esserci lo stravotato segretario regionale del partito del Lazio Daniele Leodori, mentre Massimiliano Smeriglio se ne va con le sue preferenze in una possibile altra lista di sinistra. Poi ci sono i nomi un po’ eccentrici, Paolo Berizzi, cacciatore di fascisti immaginari su Repubblica, Marco Tarquinio ex direttore dell’Avvenire e l’incomprensibile Chiara Valerio. Nomi meno noti tra i pentastellati. Conte non correrà e a parte Tridico al Sud, pochi sono i conosciuti. Ad esempio l’ex ministro Pecoraro Scanio, o Stefano Fassina. Nel Movimento dicono «a noi basta il simbolo, non servono i nomi». Chissà... 
 

Dai blog