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Giorgia Meloni, prima Zelensky e poi Washington: rumors, un messaggio su Navalny?

Daniele Dell'Orco
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Giorgia Meloni torna a Kiev. Oggi, per la riunione straordinaria del G7 a guida italiana convocato nella capitale ucraina per celebrare i due anni dall’invasione, il premier ribadirà vis a vis a Volodymyr Zelensky il supporto del nostro Paese.

Con questo viaggio, Meloni intende anche mettere a tacere le opposizioni (e le malelingue) che sostengono ci sia «ambiguità» nella maggioranza viste le frasi di Matteo Salvini sulla necessità che siano «medici e magistrati» a dover stabilire la verità sulla morte di Aleksej Navalny.

Va ricordato, comunque, che il voto per il supporto a Kiev da parte della Lega in Parlamento non sia mai mancato. Ben più probabile, allora, che il gesto forte del premier sia dovuto più agli equilibri europei che interni.

La presidenza di turno del G7 da parte dell'Italia e la concomitante ricandidatura alla presidenza della Commissione europea di Ursula von Der Leyen hanno contribuito a porre in grassetto i virgolettati della belga: «Io lavoro con i partiti pro-Ue, pro-Nato, pro-Ucraina, con coloro che chiaramente supportano i valori dell'Unione, con chi difende la democrazia, con chi difende i nostri valori nei confronti degli amici di Putin». Siccome in ballo ci sono dossier delicati come i fondi del Pnrr e la gestione dei flussi migratori, l'Italia vuole ribadire la collocazione europeista e atlantista.

 

 

DICHIARAZIONE - Tanto per mettere subito le cose in chiaro oggi, a due anni esatti dall'inizio della guerra in Ucraina (anniversario che sarà ricordato nel nostro paese e negli altri paesi occidentali nei prossimi giorni con una serie di iniziative), Giorgia Meloni presiederà per la prima volta il vertice dei sette grandi della Terra (in forma virtuale) durante il quale interverrà anche Zelensky. Dalla presidenza del Consiglio hanno tenuto a sottolineare che al termine della riunione ci sarà anche una dichiarazione congiunta e che non sarà eluso il tema della morte di Navalny, che il governo considera un "segno di debolezza" del regime di Putin. Ma certamente l'atto più simbolico sarà la missione che il premier compirà di persona nella capitale ucraina, la cui data non può essere confermata per ragioni di sicurezza ma che, con tutta probabilità, avverrà nelle prossime ore proprio intorno dell'anniversario dell'infausto 24 febbraio 2022.
 

NEGOZIATO - Per preparare il terreno a quello che sarà invece l'atto più materiale, ossia la discussione sugli aiuti a Kiev, tanto il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari quanto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, hanno aumentato nelle scorse ore il tenore delle proprie dichiarazioni a favore dell'Ucraina: «Stiamo portando avanti il negoziato per una accordo di cooperazione, sicurezza e difesa con l'Ucraina che la premier metterà a punto nei prossimi giorni: mai come oggi è importante assicurare all'aggredito i mezzi per difendersi.

 

 

L'accordo che stiamo discutendo ribadisce l'indipendenza territoriale dell'Ucraina e condanna l'aggressione russa- ha detto Tajani aprendo la sua audizione alle Commissioni riunite Esteri della Camera e Esteri e Difesa del Senato -. L'intesa dà una veste più strutturata al nostro impegno a favore di Kiev. Il valore di questo documento d'intesa con Kiev, che sarà sottoscritto, è politico e simbolico per lanciare un messaggio chiaro a favore della difesa del diritto internazionale».

Dopo la missione a Kiev Giorgia Meloni volerà a Washington dove giovedì 1 marzo incontrerà alla Casa Bianca Joe Biden «per riaffermare la forte relazione tra gli Stati Uniti e l'Italia», lo ha annunciato la Casa Bianca con un comunicato della portavoce Karine Jean-Pierre. I due leader, prosegue la nota, «discuteranno gli approcci condivisi per affrontare le sfide globali, tra i quali giustappunto l'impegno a continuare il sostegno all'Ucraina e contrastare l'aggerssione russa, il prevenire un'escalation regionale in Medio Oriente, la consegna di aiuti umanitari al popolo di Gaza, gli sviluppi in Nord Africa e lo stretto coordinamento transatlantico riguardo la Cina». Infine, conclude la portavoce della Casa Bianca, Biden e Meloni «coordineranno in anticipo il summit della Nato di Washington». 

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