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Dossieraggio, De Benedetti: "Vicino ai miei giornalisti, sapranno chiarire". Ed è bufera

Fabio Rubini
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La parte dell’inchiesta sui dossieraggi, messa in campo dalla Procura di Perugia, che riguarda il coinvolgimento di organi di stampa è particolarmente delicata. Attualmente sono tre i giornalisti iscritti nel registro degli indagati: Giovanni Tizian, Stefano Vergine e Nello Trocchia. Il procuratore Raffaele Cantone vuole capire il meccanismo che ha portato un colonnello della Guardia di Finanza a mettere in atto un vero e proprio dossieraggio su politici e vip, per poi girare le informazioni ottenute ai tre giornalisti del quotidiano Domani. Cantone vuole capire se a “istigare” al dossieraggio siano stati i giornalisti o il contrario.

LA NOTA
In attesa di sviluppi è sceso in campo l’editore del quotidiano, Carlo De Bendetti, che giusto ieri era stato chiamato in causa dal capogruppo di Forza Italia alla Camera, Maurizio Gasparri. L’ex editore di Repubblica ha spiegato la sua posizione in una nota: «Con riferimento all’inchiesta di Perugia che ha coinvolto anche alcuni giornalisti del quotidiano Domani da me fondato, voglio esprimere la vicinanza nei loro confronti certo che sapranno chiarire pienamente il loro operato professionale. La magistratura saprà senz’altro distinguere ogni eventuale responsabilità nella vicenda». De Benedetti, però, non si ferma alla difesa d’ufficio dei suoi giornalisti e va oltre: «Ancora una volta voglio però ribadire l’importanza di difendere il fondamentale diritto alla libertà di stampa - scrive Cdb nella sua nota- inteso sia come diritto ad informare ed essere informati sia, con riferimento specifico al mio ruolo di editore, come obbligo morale a non interferire in alcun modo nel lavoro dei giornalisti, come è testimoniato dalla mia storia nei giornali ora del gruppo Gedi e ora col Domani».

 

 

LA REPLICA
La risposta di Carlo De Benedetti, non è affatto piaciuta a Maurizio Gasparri che ha replicato duramente alle parole dell’editore: «Leggo una patetica risposta di Carlo De Benedetti nel suo ruolo di proprietario del quotidiano Domani. Invece di scusarsi per le gravi vicende che vedono protagonisti esponenti della Procura nazionale Antimafia e giornalisti suoi dipendenti ostenta la solita superbia. La libertà e la verità- prosegue il capogruppo azzurro alla Camera - non si difendono agendo in questa maniera. De Benedetti fa riferimento alla sua storia di editore e, in effetti, conferma che i suoi comportamenti sono sempre gli stessi. E noi abbiamo il diritto di pensare sempre le stesse cose su un protagonista così negativo, della vicenda italiana». Il riferimento di Gasparri è ovviamente alla “guerra” a tutto campo che per decenni i giornali di De Bendetti hanno combattuto contro il centrodestra e in particolare contro Silvio Berlusconi».

 

 

E SALVINI DENUNCIA
Della vicenda dossieraggio è tornato a parlare anche il leader della Lega- tra i partiti più colpiti da questa pratica -, Matteo Salvini, pure lui per mezzo di una nota: «Nessuno pensi di insabbiare il prima possibile lo scandalo-spioni, che ogni giorno si arricchisce di notizie inquietanti, tra pezzi della Guardia di Finanza, Magistratura e media di sinistra. Chi sono i mandanti? A chi ha giovato questo spionaggio di stampo sovietico?». Una situazione talmente grave per Salvini che «la Lega è pronta a denunciare e a chiedere risarcimento danni a tutti i livelli, nessuno escluso».

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