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Basilicata, Giuseppe Conte ci prova con Speranza? "Piuttosto si fa prete no-vax"

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“Io vado avanti anche senza il M5s”, parola di Angelo Chiorazzo, uomo indicato dal Pd lucano per correre come candidato alla presidenza della Regione Basilicata. Del resto, lui non è mia stato un fan di Giuseppe Conte, né tantomeno del Fatto Quotidiano, suo giornale prediletto. Questo il leader dei pentastellati lo sa bene e, dopo aver vinto la Sardegna, non ha certo intenzione di lasciare campo libero a Elly Schlein. Lo spazio guadagnato va mantenuto e la leadership del campo largo conquistata.

Se il voto in Abruzzo è ormai alle porte, c’è un altro appuntamento chiave prima delle elezioni europee. La Basilicata, regione più che contendibile per il centrosinistra. Da definire c’è però la formula. Chiorazzo sarebbe il candidato perfetto per riproporre l’ammucchiatissima in salsa abruzzese. Il problema è che Conte proprio non lo vuole. Ecco che per sparigliare le carte, l’ex premier ha rilanciato il nome di uno dei suoi fedelissimi al tempo di Palazzo Chigi: Roberto Speranza.

 

 

Il problema è che il ministro della Salute ai tempi del Covid non ha la minima intenzione di scendere in campo. Come ricorda Carmelo Caruso sul Foglio, in Basilicata è tutt’altro che amato. “Roberto Speranza, uno che piuttosto che candidarsi a Potenza si fa prete no vax. Lui sente che si mette malissimo. Alla Camera è stato eletto sì, ma non in Basilicata, bensì nella Campania di De Luca, collegio blindato. Conte ripete agli amici che “Roberto è stato il mio ministro e che se ci fosse lui ...”. Schlein per stanarlo è pronta a dire: “Forza Roberto!”. La segretaria dem è disposta proprio a tutto per tutelare l'alleanza con il M5s, sua unica speranza per essere competitiva contro Giorgia Meloni.

 

 

Con Speranza che prega ancora per una conferma in extremis di Chiorazzo, o addirittura nella candidatura di Lucina Lamorgese, comincia a porsi la questione Piemonte. Lì si voterà in concomitanza con le europee e il governatore forzista Alberto Cirio è favoritissimo per la riconferma. Il Pd vorrebbe schierare la deputata Chiara Gribaudo, ma nel Movimento 5 Stelle è già partita la rivolta. “Conte ha fatto eleggere Alessandra Todde in Sardegna, ma Schlein non può nulla contro il veto dell’ex sindaca M5s Appendino, che non vuole il Pd e che dice a Conte: “Ma come possiamo allearci in Piemonte con loro?”. E infatti, a Torino, Pd e M5s, in consiglio comunale, manca poco, se le danno con lo sfollagente” scrive Caruso.
 

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