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Mosca, trattenuti i passaporti di tre deputati italiani

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"L’ambasciata avrà avuto sul tavolo solo le loro richieste e le nostre. E ha fatto una scelta". Prova a ironizzare Ivan Scalfarotto chiamando in causa Jorit e Ornella Muti ricevuti con grandi onori in Russia, ma la delusione c'è ed è mista alla preoccupazione. Succede infatti che il senatore di Italia Viva, così come la deputata del Pd Lia QuartapelleBenedetto Della Vedova (+Europa), ancora non ha ricevuto indietro dall'ambasciata russa il passaporto.

I tre parlamentari, spiega Massimo Rebotti sul Corriere, avevano chiesto il visto il 27 febbraio per poter andare a Mosca e rendere omaggio ad Aleksei Navalny, ma il visto non è arrivato, i funerali dell’oppositore di Putin si sono celebrati il 1°marzo, i passaporti non sono stati ancora restituiti. 

 

"Siamo schierati per la difesa dei diritti umani in Russia, è noto. Ma se siamo persone non grate, ce lo devono dire", ha tuonato Scalfarotto. "Penso siano in imbarazzo Non vogliono darci il visto ma non sanno come dirlo", ha ipotizzato Lia Quartapelle che a proposito di altri italiani entrati in questi giorni in Russia per celebrare Putin rileva "l’errore fondamentale di Mosca". "Se pensano che l’Italia possa essere rappresentata da Jorit o da una pseudo commissione di “osservatori” zeppa di estremisti di destra", ha puntualizzato Lia Quartapelle, "vuol dire che la Russia non sa più leggere noi. E nemmeno l’Europa". Per Della Vedova con questi "inviti" italiani "il regime vuole proiettare un’immagine di normalità" mentre il no a loro tre "è un messaggio ai tanti putiniani in Italia".

 

 

Non disporre del passaporto per parlamentari che si occupano di politica estera non è un intoppo da poco. "A fine mese dovrei andare negli Stati Uniti", ha fatto notare Scalfarotto. "Sto rinunciando ai miei impegni internazionali, ma quella di Navalny è una priorità. I funerali ci sono già stati, ma si può andare sulla tomba", ha denunciato la Quartapelle. Della Vedova si aspettava un no "ma solo fino ai funerali", ha ammesso ribadendo che "ogni giorno che passa da quella data, è un fatto politico".

 

 

 

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