Cerca
Cerca
+

Carlo Calenda, la sparata: "Prendo il 7% ed entro nel governo Meloni"

  • a
  • a
  • a

Sogna Carlo, sogna. Carlo Calenda è un fiume in piena durante il suo incontro con gli ambasciatori degli Stati Uniti a Roma. Il leader di Azione ha presentato il suo piano per prendersi il governo. E per farlo, viste le percentuali del suo partito e le frizioni con il campo largo, la strada è una sola: entrare nel centrodestra. Calenda però non mira soltanto a far parte della coalizione, il progetto è ancora più ambizioso. Una mezza follia; vuole sostituire la Lega e Matteo Salvini. "Ma ti pare che io possa fare un’alleanza con chi vuole trattare la pace con Putin? O con chi mette in discussione la collocazione dell’Italia nell’alleanza atlantica?", avrebbe detto durante l'incontro.

Secondo l'ex front man del Terzo Polo, il primo step per convincere la Meloni è aumentare i suoi consensi. E, senza Renzi, alle europee è convinto di poter fare il botto: "Alle Europee prendo il 7% e a gennaio 2025 entro nel governo Meloni al posto di Matteo Salvini". Insomma, i tempi sono già chiari nella sua testa. Se qualcuno potrebbe sollevare dubbi sull'affinità ideologica del nuovo governo Fratelli d'Italia - Azione - Forza Italia, è lo stesso Carlo Calenda a chiarire che il problema non sussiste. Come riportato da Il Giornale, il leader di Azione avrebbe detto: "La mia agenda e quella di Meloni sono perfettamente compatibili su molti punti. Sull’Ucraina e il Medio Oriente, Meloni merita gli applausi. Sull’autonomia differenziata Meloni e Tajani sono contrari come noi".

 

 

Nella testa dell'ex ministro dello Sviluppo Economico è già tutto apparecchiato. C'è però un ostacolo difficilmente superabile: i numeri. Sostituire Azione con la Lega significherebbe addio maggioranza in Parlamento. Alla Camera il Carroccio può contare su 66 parlamentari contro i 13 calendiani. Al Senato la proporzione è simile: 29 a 4 per il partito di Salvini. Ecco quindi che la compagine di governo scenderebbe a 184 deputati e 90 senatori. Numeri ben lontani dalla maggioranza di 201 e 101 nelle due camere. 

 

Dai blog