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Elly Schlein insulta gli elettori di centrodestra: "Promuovono il maschilismo"

Elisa Calessi
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Fermare «l’onda nazionalista» per fermare il «discorso patriarcale», perché l’una porta con sé l’altro. Anche per questo, ha spiegato la segretaria del Pd, Elly Schlein, intervenendo a Roma alla Conferenza nazionale delle donne democratiche, le elezioni europee sono decisive. Portavoce delle donne dem è stata eletta Roberta Mori, un’altra espressione del partito emiliano (ma vicina a Elly Schlein). Mori era stata candidata alle elezioni europee del 2019 nella lista Pd-Siamo europei, ma non era stata eletta. Alle elezioni regionali del 2020 aveva ottenuto 5.834 ed era stata eletta. Nel marzo 2022 è stata eletta portavoce della Conferenza Donne Democratiche dell’Emilia-Romagna.

Dopo aver sostenuto la candidatura di Schlein, è stata eletta nella direzione nazionale, di cui ora fa parte. Per Schlein la Conferenza delle donne dem è stata un’occasione per tornare a parlare dei temi centrali della sua candidatura, ma anche per dare un’impronta alla campagna elettorale che sta per cominciare, a partire dai temi caratterizzanti la sua segreteria: «Il patriarcato», ha detto, «non esiste solo negli occhi di chi ha il privilegio di non vederlo solo perché ci sguazza dentro». Ha parlato della condizione delle donne in Iran: «Due donne sono state arrestate a Teheran per aver ballato e cantato per strada. E allora diciamo per loro: donne, vita e libertà». Parole che, la platea, ha ripreso in uno slogan ritmato: «Donne, vita, libertà».

 

VERSO IL VOTO
Ripercorrendo la vicenda che la vede protagonista e detentrice di un record, ossia l’elezione per la prima volta di una segretaria del Pd donna, ha detto che, però, «l’elezione per la prima volta di una segretaria donna non sana le ferite e non risolve i problemi sui territori. Solo insieme cambiamo metodo e trasformiano il partito in femminista, ma la strada è ancora lunga». Peraltro tra le donne dem c’è una discussione in corso proprio rispetto a una sua eventuale candidatura alle Europee. Per come è il sistema elettorale delle Europee (che prevede nelle preferenze l’alternanza di genere), se si candidasse capolista, infatti, rischierebbe di penalizzare l’elezione di altre donne. Si è, poi, a lungo soffermata sulla sfida elettorale più importante che il Pd ha davanti: le elezioni europee. «Vogliamo una Europa del lavoro, della cura, della conversione ecologica, che sia promotrice di Pace, per noi è una parola importante, è un’aspirazione e una pratica femminista. L’Europa deve farsi protagonista di una costruzione di una conferenza di pace e c'è una richiesta immediata di cessate il fuoco, che oggi verrà fuori dalla piazza a Roma, per fermare il massacro dei civili e le violazioni dei diritti umani». A proposito, poi, di quello che sta accadendo nella Striscia di Gaza, ha detto che «non abbiamo dimenticato le violenze brutali di Hamas, gli stupri, le uccisioni, ma abbiamo sempre detto che la brutalità di Hamas non giustifica un’altra brutalità sulla popolazione palestinese».

 

LE CONQUISTE
È tornata, quindi, sul tema delle conquiste femminili: «Rinunciare a declinare al femminile le nostre professioni è un’occasione persa per affermare il ruolo delle donne nell'economia, nel lavoro, nella storia. Significa accettare che si usi al maschile perché quei ruoli sono stati per lo più ricoperti dagli uomini, ma noi siamo qua per cambiare le cose». E ha attaccato Giorgia Meloni, prima premier donna: «Non ci serve una leader donna se non si batte per il diritto di tutte le donne, c'è differenza fra leadership femminile e femminista». Ha affrontato, poi, il tema della legge sull’aborto: «Mentre in Francia hanno costituzionalizzato il diritto all'aborto, in Italia siamo ancora lontanissimi dalla piena attuazione della legge 194», ha detto, aggiungendo che «serve fissare una percentuale obbligatoria di medici non obiettori nelle strutture». È tornata, quindi, sul «femminismo», che «ci insegna a far andare oltre i confini le nostre istanze per essere più forti». E ha parlato di «una sfida che ci pone di fronte alla prossime europee per fermare l’onda nazionalista, che avanza e che porta in sé sempre anche il discorso patriarcale».

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