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Zona Bianca, figuraccia di Alessandra Moretti: "Centrodestra in difficoltà". Ma mentre lo dice...

Roberto Tortora
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Il più grande di tutti a raccontare la realtà usando i numeri è sicuramente Rino Tommasi, giornalista sportivo e storico appassionato di tennis. E Tommasi sa che i numeri possono smentire spesso la teoria. Una lezione che dovrebbe imparare anche Alessandra Moretti, europarlamentare del Pd e ospite dell’ultima puntata di Zona Bianca. Mentre, infatti, le proiezioni con i dati di esito del voto davano in Abruzzo il candidato del centrodestra Marsilio in netto vantaggio al 54,7%, la Moretti è andata in confusione nel talk di approfondimento politico di Rete 4 condotto da Giuseppe Brindisi, argomentando evidentemente senza numeri su avversari in difficoltà, non si sa bene dove: "Vedo grande difficoltà nella coalizione di centrodestra, si parla tanto di noi, ma parlassero anche di loro stessi, visto che il conflitto più grande ce l'ha la Meloni con Salvini che deve ancora chiarire, a proposito di politica estera, se ha aderito o aderisce ancora al partito di Putin ‘Russia Unita’. Detto questo, in Sardegna il centrosinistra vince, anche perché...". 

Mentre parla, viene interrotta da Brindisi che le fa notare come Sallusti e Gasparri, entrambi in collegamento, abbiano le mani in testa e sorridano alle parole della donna che, in replica, reagisce stizzita: “Guardi potevo sghignazzare prima anche io, sono due cafoni? Sono due cafoni!”.

 

 

Il direttore de Il Giornale, poi, chiarisce il suo pensiero fotografando le dinamiche del governo attuale: “Anche nel centrodestra si litiga, non è un partito unico, c'è una coalizione e quindi nella coalizione ci sono sensibilità diverse, obiettivi e priorità diverse, com'è normale che sia. Qual è la grande differenza rispetto alla sinistra? La capacità di sintesi che il centrodestra, dal ‘93 a oggi, ha sempre dimostrato. Non è mai caduto un governo del centrodestra per problemi politici, una volta per problemi economici”. 

 

La giornalista Claudia Fusani, invece, fa un’analisi del voto abruzzese: “C’era un clima di timore infuso dai giornali di sinistra per il voto a Marsilio? Il centrodestra ha vinto, ma sono stati loro stessi dopo la Sardegna ad intervenire più di 20 volte in Abruzzo. Non solo i giornali di sinistra hanno raccontato da un punto di vista mediatico un ‘oh dio dio…’, la stessa maggioranza si è preoccupata, perché tutti i giorni erano là presenti due o tre ministri a promettere soldi, tratte ferroviarie, a promettere strade e caselli autostradali. Tutte cose che in questi cinque anni il governatore non è riuscito a fare, vuoi per il covid, vuoi per la guerra. I dati danno una bella forbice tra i due candidati, ma questa è la stessa forbice di un mese fa. La Sardegna, al contrario, ha raccontato una storia sua, ma non ho capito perché ci fosse un testa a testa nei sondaggi sull’Abruzzo”.

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