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Giovanni Donzelli: "Abruzzo? Schlein e Conte non si fanno mai vedere insieme"

Roberto Tortora
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Ora che la partita per le elezioni del nuovo governatore dell’Abruzzo è finita, con la riconferma del candidato di centrodestra Marsilio, si guarda avanti, a giugno per la precisione, cioè alle prossime elezioni europee. C’è tempo, però, per analizzare quanto fatto con Giovanni Donzelli, vicepresidente del COPASIR e responsabile nazionale di Fratelli d’Italia, intervistato dal Secolo d’Italia: “Quando dai cittadini arriva una conferma, è sempre un momento importante. C’è una serena soddisfazione per la vittoria in Abruzzo, sapevamo che Marsilio aveva fatto un buon lavoro, ma quel voto è stato una conferma a livello nazionale per il governo. Il buonumore - prosegue Donzelli - è anche conseguenza di tutto ciò che a sinistra hanno raccontato, hanno detto che l’Abruzzo stato l’Ohio della Meloni, che era finita la luna di miele, che era arrivato il momento del centrosinistra, che il campo largo era invincibile. Poi, però, in democrazia votano i cittadini e si scopre che la realtà era ben diversa”.

Il dubbio è se Forza Italia, reduce da un buon risultato, possa insieme a Salvini crear problemi alla coalizione: “Sono un disco rotto. Da quando ci sono state le elezioni, un anno e mezzo fa, scommettono sulla litigiosità del centrodestra. Ma, in ogni occasione importante, siamo compatti, mentre è il centrosinistra a spaccarsi in Parlamento. Non si fanno mai vedere insieme quando vanno sul territorio, come in Abruzzo, nemmeno in campagna elettorale. Noi abbiamo un popolo unito dal 1994, la maggioranza silenziosa della nostra nazione. Quella di Marsilio è stata una conferma straordinaria - afferma il vice di Guerini - perché mai prima d’ora l’Abruzzo aveva riconfermato un presidente uscente. Le matite dell’Abruzzo hanno risposto al buon governo di Marsilio, c’è stato un voto consapevole di una regione che vuole andare avanti, che ha visto finalmente una politica che dà risultati e che non vuole tornare indietro”.

 



Prodi ha parlato di contadini per il cosiddetto “campo largo”, Donzelli però guarda oltre: “Non ci riguarda, dobbiamo pensare a governare bene e suscitare consensi con le nostre proposte, non in base a come si organizzano gli avversari. Possono coltivare tutti i campi che vogliono, noi cercheremo sempre di presentare una proposta più credibile della loro e non ci vuole molto. Non sono credibili nel tentativo di mettere insieme grillini, cattolici di sinistra, estremisti di sinistra senza una visione comune sull’Europa e sulla politica estera”.

 

 

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