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M5s, paura nelle chat: "Alle Europee rischiamo di prendere il 7%". I nomi per il dopo-Conte

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Il Movimento 5 Stelle si prepara a incassare un colpo che potrebbe avere conseguenze di rilievo se non gestito nel modo giusto. Le elezioni europee potrebbero scatenare un "Armageddon", così come lo definiscono i parlamentari grillini. Nelle chat dei pentastellati, dopo il flop in Abruzzo, è già scoppiato il caos in vista delle consultazioni in Europa. Ecco che, come riportato da Il Giornale, uno dei deputati più esperti del Movimento ha già chiaro come andranno le cose: "È vero che alle europee non siamo mai andati bene, ma stavolta potremmo prendere il 7 o l’8%".

Un risultato che, se confermato, rischierebbe di far implodere il partito. Sembrano già lontani anni luce i momenti successivi alla vittoria di Alessandra Todde in Sardegna. Nel giro di sole due settimane l'umore di Giuseppe Conte e soci si è completamente ribaltato. Scendere sotto la doppia cifra sarebbe un colpo sia a livello morale che pratico: nel 2019 il partito fondato da Beppe Grillo raccolse il 17% ed elesse 14 parlamentari. La riconferma per tanti di loro sembra un miraggio e alcuni sono già migrati verso altri partiti.

 

 

Il problema maggiore per il M5S è la mancanza di candidature di peso capaci di portare preferenze. A oggi, l'unico big in lista è Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps e padre del reddito di cittadinanza. Sfumate invece le candidature dell’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio e di Rocco Casalino, a cui Conte aveva chiesto un contributo. 

 

 

Se il partito è destinato ad affondare alle prossime europee, in casa pentastellata c'è già chi inizia a farsi i conti e a preparare l'offensiva alla leadership di Giuseppe Conte. In prima linea contro l'avvocato del popolo ci sarebbero Virginia Raggi e Alessandro Di Battista, due grillini della prima ora che hanno sempre mal digerito l'ex premier.

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