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Stefano Bandecchi contro Repubblica: "Immondizia nemmeno buona per il fuoco"

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Donne, cammelli e altri "eccessi verbali". Stefano Bandecchi, vulcanico sindaco di Terni, è protagonista di un nuovo show sopra le righe in occasione della presentazione della lista di Alternativa Popolare per le elezioni europee di giugno.

Nella Sala Capranichetta di Montecitorio ("Non ho bisogno di entrare qua dentro, la politica si fa nelle case della gente povera. Prima di entrare qua bisogna fare un esame psichiatrico", ironizza) si parte con la questione delle cosiddette "quote rosa", che non vanno tanto a genio al volitivo primo cittadino: "Le donne per noi sono fondamentali quanto gli uomini, se intelligenti. Chiedo scusa alle donne: io posso candidare anche un cammello se lo reputo intelligente. Sono contro le quote rosa, io sono per le persone intelligenti. Non ho candidato nessun cammello, ma tanti uomini e tante donne". 

 

 

 

Gli fanno notare che potrebbe essere difficile superare la soglia di sbarramento del 4%: "Si lo è, ma io credo che ce la faremo. È qualcun altro resterà fuori. Io mi candiderò capolista in tutte le circoscrizioni, forse tranne in quella centrale dove metterò Palamara. Ma è ancora da valutare". "Io sono equilibrato non un moderato. 'Moderato' è una parola che mi fa schifo - ha sottolineato -. Non ho fatto il prete ma il militare e voglio essere un rivoluzionario di centro". Si mostra comunque molto ottimista sull'esito della sua sfida: "Voglio dire una frase che non ha mai detto nessuno... vincere e vinceremo!". Agli anti-fascisti in servizio permanente attivo inizieranno già a formicolare le mani. E così, lasciando Montecitorio al posto di guida del suo camper, mostrando il braccio teso fuori dal finestrino, sorride: "Chi non è un po' sarcastico nella vita non campa tanto".

 

 

 

Prima, c'è stato spazio per una tirata durissima contro Repubblica, il quotidiano diretto da Maurizio Molinari che Bandecchi definisce "immondizia nemmeno buona per il fuoco". "Da La Repubblica una marea di bischerate scritte da un giornale che era grande quando fu creato da Scalfari, ma che oggi è immondizia nemmeno buona per accendere il fuoco. Sono disponibile a spiegare al giornalista tutte le put***te che ha scritto. Io non sono un cammello ma un essere umano. Chi ha scritto è un ignorante perché ignora la realtà dei fatti, ma possiamo dargli una educazione. Le università servono per questo e abbiamo un corso di giornalismo". La polemicaè relativa ad alcuni articoli sull'Università telematica Nicolò Cusano che ha fondato lo stesso sindaco di Terni: "Io non sono laureto, vuole sapere quanti onorevoli si sono laurearti nell'Università telematica? Sappia che lei si è laureato da un cameretta del ca...', ha risposto Bandecchi al giornalista, senza badare troppo all'etichetta. 

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