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Giuseppe Conte, Sansonetti picchia durissimo: "Ecco dove torna"

Sansonetti

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Una scelta di campo netta, chiarissima, quella de L'Unità sullo scandalo Bari che ha travolto il Pd e spaccato il centrosinistra: il quotidiano comunista diretto da Piero Sansonetti tra Elly Schlein e Giuseppe Conte sceglie di schierarsi con la prima, segretaria dem sempre più in difficoltà, e aprire il fuoco idealmente contro il leader del Movimento 5 Stelle.

Sono state ore convulse quelle che negli ultimi due giorni potrebbero aver sancito la fine del campo largo non solo in Puglia, con l'annullamento delle primarie per indicare il candidato sindaco di Bari di fatto deciso dall'ex premier, ma pure a livello nazionale dal momento che lo stesso capo grillino ha chiesto agli (ex?) alleati di scusarsi per le accuse di "slealtà" per aver abbandonato le primarie. 

 

 

 

Sansonetti, nel suo editoriale, è però durissimo: "Conte torna al nido qualunquista nel quale è nato", è il titolo brutale con cui mette già le carte sul tavolo. Qualunquista (un po' il sinonimo di "populista") va inteso ovviamente con un insulto, e il direttore (forse il più acceso "garantista" della stampa italiana) contesta a Conte il fatto di aver di fatto condannato tutto il Pd e lo stesso candidato sindaco sostenuto dai dem, Vito Leccese, sulla base di una inchiesta che almeno per il momento non ha nemmeno sfiorato lo stesso Leccese.

 

 

 

Un passo indietro che sarebbe, dunque, puramente strumentale e con l'obiettivo di preservare l'immagine dei 5 Stelle. "Una decisione stupefacente per chi considerava Conte un leader di sinistra", scrive Sansonetti, polemicamente. "Chi lo conosceva un po' meglio, però, non si stupisce molto. Conte nasce in politica al fianco di Salvini, prima di questa esperienza era uno sconosciuto avvocato di affari. Non ha mai frequentato la sinistra politica, ed è misterioso il motivo per il quale debba essere considerato un esponente della sinistra". E giù a ricordare, ovviamente, i decreti sicurezza, Trump, i porti chiusi. Insomma, gira che ti rigira, è sempre colpa della destra.

 

 

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