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De Luca e lo scandalo Pd: "Tale Giuda", le parole forti sul "traditore"

Vincenzo De Luca

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Vincenzo De Luca tira fuori anche Gesù. Nel corso della sua consueta diretta su Facebook del venerdì, il governatore della Regione Campania, ha stupito tutti ancora una volta: "Non è tollerabile che si trasmetta un'immagine generalizzata di malvivenza. Ovviamente non puoi controllare tutto, puoi avere a che fare con qualche farabutto, anche Gesù Cristo aveva tra i suoi amici un traditore, tale Giuda Escariota. È difficile sapere tutto". Insomma, se ci è cascato Gesù ci possono cascare tutti.

De Luca, parlando delle inchieste giudiziarie che hanno travolto il Pd in Puglia e in Piemonte, ha quindi ricordato gli accordi sottoscritti, nel corso degli anni, dalla Regione Campania con l'Anac per garantire trasparenza negli appalti e ha aggiunto: "Ho sempre detto che chi sbaglia tra i miei collaboratori è colpevole tre volte perché ha violato la legge, perché ha tradito la fiducia di un'organizzazione politica e perché ha tradito la povera gente", ha proseguito.

"Se ti presenti in nome di un sistema di valori che è fondato sulla difesa della povera gente hai il dovere di comportarti in maniera rigorosa non solo per l'attività politica, ma devi essere un esempio di rigore spartano con la tua vita", ha concluso il governatore. "Il consenso lo si conquista davanti ai cittadini non solo con i programmi e con le opere, ma anche con il rispetto personale".

Quindi sui "cacicchi": "Giuseppe Conte ha sollevato il tema dei cacicchi e io sono completamente d’accordo. L’unico chiarimento che serve è capire chi sono questi cacicchi perché la tendenza è di fare un polverone". I cacicchi, in realtà, ha chiarito De Luca, "erano notabili, farabutti dell’America Latina, che esercitavano forme di potere usando la violenza, le bande di delinquenti. I cacicchi, quelli lì, mica si sottoponevano alle elezioni democratiche, al giudizio dei cittadini. Il riferimento ai cacicchi quando si parla di esponenti politici è completamente fuoriluogo. I cacicchi che dobbiamo cancellare, e sono d’accordissimo, stanno a Roma, nelle segreterie dei partiti". 

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