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Salvini, il contestatore lo sfida? Come lo stronca: "Se mi fa parlare..."

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"Quando uno fa una domanda... Se mi fa dare una risposta, questa è buona educazione". Non ci sta Matteo Salvini a farsi interrompere da un contestatore durante il convegno sulla “Giornata nazionale della prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico” organizzata a Roma. Il ministro delle Infrastrutture non si è sottratto al confronto con un uomo che dal pubblico ha interrotto il discorso del leader leghista sul Ponte sullo Stretto di Messina. Il contestatore, molto agitato, ha chiesto a Salvini di occuparsi prima degli interventi strutturali sulla rete automobilistica e ferroviaria della Sicilia.

Ma il ministro ci ha tenuto a chiarire qual'è la reale situazione e perché il Ponte è fondamentale per il sud. "Il Ponte oggi, la aggiorno e se mi dà una mail le invio tutta la documentazione, è l'anello di congiunzione che unisce i 30 miliardi di euro per i cantieri aperti in Sicilia su strade, autostrade e ferrovie con i 30 miliardi in Calabria. Sto lavorando ai cantieri per l'alta capacità e velocizzazione delle ferrovie e dell'ottimizzazione delle autostrade fra Palermo, Catania e Messina, e sto progettando l'alta velocità fra Salerno e Reggio Calabria. Ma poi un treno merci per attraversare lo Stretto ci mette 3 ore e uno passeggeri 2. Se qualcuno ha attraversato lo Stretto in macchina, magari per le vacanze estive, vi fate il segno della croce sperando non ci siano chilometri di coda".

 

 

Salvini ha quindi riassunto il suo intervento, puntando sul danno economico e ambientale che si arrecherebbe al sud Italia se si decidesse di fermare la progettazione dell'infrastruttura. "A livello di emissioni, passeremmo dalle code infinite e dalle ore per l'attraversamento, a pochi minuti di tragitto. Con i 30 miliardi a terra in Sicilia e Calabria, oggi non fare il ponte sarebbe un danno economico, ambientale e sociale senza senso".

 

 

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