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Elezioni amministrative, il centrodestra: "Confermiamo i sindaci di Potenza e Pescara"

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Squadra che vince non si cambia, recita l'adagio. Vale anche in politica, con il centrodestra che in vista delle prossime elezioni amministrative decide di puntare di nuovo sulla formula che ha garantito la rielezione dei governatori uscenti Marsilio in Abruzzo e Bardi in Basilicata. Confermata la candidatura dunque dei sindaci uscenti di Potenza e Pescara, per sfruttare l'onda lunga del consenso nelle ultime due regioni andate al voto.

"Dopo il risultato del voto in Basilicata, che ha riconfermato a larga maggioranza Vito Bardi per un nuovo mandato alla guida della Regione, riteniamo fondamentale proseguire nella direzione di premiare il buongoverno dei territori. Il tavolo di confronto tra le forze di maggioranza che si è appena concluso ha deciso che i sindaci di Potenza, Mario Guarente, e di Pescara, Carlo Masci, saranno i candidati di tutto il centrodestra alle prossime amministrative. Portare avanti i progetti di governo locale costruiti in cinque anni, infatti, è una risposta di buonsenso che va nella direzione di tutelare territori e cittadini". Così una nota congiunta di Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Noi Moderati e Udc.

 

 

 

A sinistra, invece, il problema è opposto: tenere insieme i cocci dopo le debacle delle regionali e il disastro-Puglia, rifugiandosi nell'unica tornata elettorale che ha visto Pd e Movimento 5 Stelle vincere insieme, la Sardegna. Per questo alle elezioni che eleggeranno i sindaci di Cagliari e Sassari, i giallorossi punteranno ancora sul metodo Todde, con licenza di allargare il più possibile il bacino delle alleanze. I veti (come nel caso della Basilicata) non hanno mai portato fortuna, quindi dentro tutti, fin dove è possibile. Si pescherà insomma nella variegata frangia delle opposizioni a Roma, da Verdi e Sinistra italiana ai centristi di Italia Viva e Azione.

 

 

 

A Sassari è in campo Mariano Brianda, ex magistrato. A Cagliari se la giocherà Massimo Zedda: "Serve trovare unità attorno ai valori e ai programmi. Se attorno a questi valori ci si ritrova non è indispensabile continuare a stare divisi in nome di vecchi contrasti". Perché il campo largo non basta, e pazienza se servirà imbarcare anche chi alle regionali sosteneva Renato Soru, cioè il "fuoco amico" su dem pentastellati. 

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