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Rai, sciopero-flop anche alla sera: Tg1 e Tg2 regolarmente in onda, come Bruno Vespa

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Il crollo del soviet Rai, ora, è completo. Si parla ancora dello sciopero (politico) indetto dall'Usigrai, il sindacato rosso di Viale Mazzini, contro la presunta "TeleMeloni". Sciopero indetto per oggi, lunedì 6 maggio, e di fatto conclusosi in un sostanziale flop.

Infatti, dopo essere andati in onda nelle edizioni delle 13, ecco che Tg1 e Tg2 tornano in onda anche nelle edizioni serali, rispettivamente quelle delle 20 e delle 20.30. Due tiggì completi e approfonditi, con buona pace di Daniele Macheda, segretario Unigrai che aveva parlato riferendosi alle precedenti edizioni di "tg in onda col trucco", il riferimento era in particolare alla durata dei servizi. In onda per tutto il giorno anche RaiNews, anche se con difficoltà in termini di organico. Infine, ci si metta che neppure Bruno Vespa incrocia le braccia: il suo Cinque Minuti è andato regolarmente in onda.

Insomma, lo sciopero rosso fallisce. Un caso con pochissimi precedenti, in Rai. Il tutto in una giornata scandita dallo scontro tra Usigrai e Usirai, il nuovo sindacato interno di centrodestra, che ha parlato di "giorno storico", affermando che "è caduto il muro". Da sinistra denunciano un inesistente "diritto allo sciopero negato". Lo ha fatto sia Usigrai sia Elly Schlein, dimenticando come Tg3, testate regionali e Gr Parlamento non fossero in onda. Semplicemente, lo sciopero non ha ottenuto gli effetti sperati per la libera scelta di chi vi ha aderito oppure no. 

 

 

Durissime le repliche di FdI alle parole della Schlein. Repliche riassunte da quanto detto da Fabio Rampelli, vicepresidente FdI alla Camera: "Ricordiamo alla segretaria del Pd Elly Schlein che lo sciopero è un diritto costituzionalmente garantito altrettanto quanto quello di non scioperare - ha sottolineato -. Non si capisce perché mentre in tutti gli altri comparti il diritto di non aderire sia garantito, nella Rai dovrebbe essere negato. Certo fa male a Schlein assistere allo sgretolamento del blocco granitico di potere esercitato dal Pd nella Tv di Stato per decenni, quando bastava un inarcamento delle sopracciglia del segretario di turno per far cadere teste 'coronate' della Rai. Oggi non scioperare significa non riconoscersi in un manifesto politico che vuole semplicemente fare opposizione con altri mezzi. I mezzi della tv pubblica", concludeva Rampelli.

 

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