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È sempre Cartabianca, Schlein: "Siamo una squadra, pensiamo a noi". Crede a quel che dice?

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Riavvolgere il nastro fino alla serata di ieri, martedì 7 maggio. Siamo a È sempre cartabianca, il programma di Bianca Berlinguer su Rete 4. E tra gli ospiti d'onore della puntata ecco Elly Schlein, la segretaria del Pd, la quale fa il punto sui principali temi politici, a partire dall'arresto di Giovanni Toti, il governatore della Liguria finito nei guai, nei cui confronti - e non è certo una sorpresa - il fronte progressista ha cancellato con un tratto di penna ogni forma di garantismo.

Tant'è, si passa poi allo sciopero Rai, alla "serrata" cercata dall'Usigrai contro la presunta Tele-Meloni e finita in un sostanziale flop. Un flop che ha fatto male, anzi malissimo alla sinistra, che si è prodotta in grottesche accuse contro governo, centrodestra, contro Unirai (il sindacato di destra) e in definitiva contro chi legittimamente ha scelto di lavorare. Sul punto, Schlein afferma: "Noi siamo vicini ai giornalisti Rai che cercano di fare il loro lavoro e di garantire un servizio pubblico che sta diventando invece il megafono del governo. Va difeso un sistema di informazione pubblica che sia libera e plurale", tromboneggia.

Ma la risposta più "spassosa" è quella che la leader dem propone quando si passa a parlare elle imminenti elezioni europee, dove sarà candidata ma soltanto in due circoscrizioni, mentre il suo nome non sarà sul simbolo del partito, così come Elly avrebbe voluto. Ecco, dimenticando in modo selettivo queste due vicende sulle quali il partito si era spaccato e le si era rivoltato contro, vincendo, ecco che Schlein afferma: "Io mi sono messa a disposizione alle Europee per tirare la volata alla nostra squadra, che è una bellissima squadra con grandi candidati e le migliori energie del Pd. Noi siamo una squadra, pensiamo al noi", conclude Elly Schlein. Convinta lei, insomma, convinta solo lei. Parole, quelle della segretaria Pd, che ricordavano quelle pronunciate da lei stessa la settimana precedente a DiMartedì, su La7, e accolte da uno sbigottito Giovanni Floris con la risposta "ma dai... non ci crede nessuno". Risposta che la diceva e la dice tutt'ora non lunga, ma lunghissima. 

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