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Elly Schlein, la mossa che sbugiarda il Pd: alle europee la segretaria si farà votare come "Elly"

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Era diventato un caso di stato. La sinistra aveva interpellato avvocati, costituzionalisti, esperiti di ogni tipo. La decisione del premier Meloni di farsi votare come "Giorgia" aveva mandato in tilt la sinistra. Avevano spacciato la decisione della leader di Fratelli d'Italia come uno svilimento della politica, una scelta populista, iperpopulista addirittura.

Una tempesta mediatica senza precedenti per provare a fermare una brillante mossa di comunicazione che avrebbe avvicinato ancora di più Giorgia Meloni agli italiani. Dopo tutti gli sforzi per trovare un cavillo che impedisse al Presidente del Consiglio di candidarsi col suo nome di battesimo, Elly Schlein ha compiuto una giravolta di quelle memorabili. Anche lei si farà votare come "Elly".

 

Avete letto bene. La segretaria del Pd, proprio quel Pd che ne ha dette di ogni a Giorgia Meloni per aver chiesto agli elettori di chiamarla "Giorgia", si farà votare con il suo nome proprio. E la mossa di usare l'alias "Elly" non è solo per scongiurare l'annullamento di qualche voto, dato che il suo vero nome è Elena Ethel: sono apparsi i primi fax simile e volantini con scritto solo "Elly". In pieno stile Meloni. Del resto, se non puoi batterli, almeno cerca di copiare le cose migliori.

 

 

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