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Giovanni Toti, l'interrogatorio fiume dei pm: 200 domande in otto ore, il governatore risponde

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Otto ore di interrogatorio. Per quasi tutta la giornata il governatore ligure Giovanni Toti, ai domiciliari per corruzione dallo scorso 7 maggio, ha risposto a più di 200 domande dei pm titolari dell’inchiesta che ha portato un terremoto nella politica locale. L’interrogatorio si è tenuto in una caserma della Guardia di finanza all’interno del porto, una scelta per cercare di evitare l’assalto dei giornalisti.

Assistito dall’avvocato Stefano Savi, il presidente della Regione Liguria ha risposto in merito alle diverse accuse, dalla contestazione dei soldi finiti nelle casse del suo comitato, ai suoi rapporti con l’imprenditore Aldo Spinelli, dalle presunte pressioni per garantirgli dei vantaggi all’ipotesi di voto di scambio per garantirsi la vittoria. Secondo quanto filtra dalla procura ci sarebbero state poche pause. Toti dalle ore 11 di questa mattina ha risposto ai quesiti dei pm genovesi titolari dell’inchiesta. IL governatore ha risposto a tutte le questioni poste, per chiarire la sua posizione in ordine alle accuse contestate nell’ordinanza. In questo momento, da quanto si apprende, si sta procedendo alla verbalizzazione, una procedura complessa che richiederà ancora tempo che c’è chi pronostica che Toti, assistito dal difensore Stefano Savi, potrebbe uscire non prima delle 21 dalla caserma della Guardia di finanza che ha sede nel porto di Genova. Il governatore ha risposto e respinto tutte le accuse.

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