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Quarta Repubblica, Meloni: "Non mi hanno invitato al Salone, però Boldrini e Schlein..."

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Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è stato ospite di Quarta Repubblica, programma di approfondimento politico di Rete4, in onda tutti i lunedì alle 21:30 e condotto da Nicola Porro. Con il padrone di casa, il premier ha affrontato molti temi, tra cui quello della linea editoriale in RAI e della presunta censura sbandierata ai quattro venti dalla sinistra. La Meloni comincia dal Salone del libro di Torino: “Quando ho scritto il mio libro non mi hanno invitato al Salone del libro perché sono un politico, poi però trovo che Schlein, Renzi, Boldrini e Monti il loro libro lì l’hanno presentato. Ho pubblicato il monologo di Scurati sui miei social perché so cosa è la censura”.

Il primo ministro, poi, ha parlato della tv di Stato: “Mi interessa che ci sia finalmente un servizio pubblico plurale e che non sia più Tele Pd. Non accettano che io sia una persona che non segue la loro agenda. Capisco la loro difficoltà, perché hanno scommesso sul nostro fallimento e hanno perso. Saviano sta tornando in Rai. La censura è quella che vogliono fare gli altri. La Rai deve essere plurale e dare spazio a tutti. Quando l’Annunziata lasciava la Rai diceva che non era d’accordo con il governo, io mi sono limitata a dire che si dimetteva per candidarsi alle europee e lei si è indignata, poi si è visto come è andata”.

 

 

Quindi, la Meloni ha toccato il punto delicato dell’indagine che sta coinvolgendo il governatore della Liguria, Giovanni Toti e l’opportunità o meno di dare le dimissioni: “Chi deve decidere è Giovanni Toti, perché è l’unico che conosce la verità. So che ha a cuore la sua regione e so che è abituato a fare il meglio per la Liguria”. Quindi, un augurio per sé stessa: “Quando mi guarderò indietro, alla fine dei miei giorni, io voglio sapere che per questa nazione ho fatto ciò che andava fatto”.

 

 

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