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Christian Raimo strizza l'occhio alla lotta armata: il volantino-choc

Francesco Storace
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Fa il professore. Conosce i doppi sensi. Adora chi picchia gli avversari politici e sui suoi “santini” elettorali fa l’occhiolino alla lotta armata. Che chiama “amata” perché oltre non si può. Non si potrebbe. 

Ritratto sintetico di Christian Raimo e complimenti vivissimi a Nicola Fratoianni ed Angelo Bonelli per averlo candidato in Europa.
Non bastava Ilaria Salis, Avs recluta proprio tutti per qualche gruzzolo di voti dai centri sociali e da brutti ceffi che inneggiano alla “lotta, amata” come se gli elettori fossero scemi, persino quelli loro. E scorrazzano su tv e radio a raccontare le loro ossessive istigazioni contro l’altra parte politica.

Pausa pubblicitaria per questo candidato, dunque, che deve essere proprio disperato per ricorrere a stratagemmi davvero poco edificanti. Addirittura, su una delle immagini che campeggiano via social, la cosiddetta “Lotta, amata” appare più volte dietro la figura del candidato, in modo da non far notare l’assenza di quella maledetta R e la virgola riflessiva... I più grulli penseranno che c’è finalmente chi inneggia alla lotta armata. Degno cattivo maestro. Ovviamente, se fai notare queste cose sei un diffamatore, immancabilmente fascista, sicuramente in malafede. E quasi quasi ti querelo.

 

 

Una medaglia, professore. Perché non sembra proprio il caso di dare l’idea – e di non farlo sapere - di dover per forza apparire come un istigatore di violenza come quella che abbiamo conosciuto negli anni più tristi che abbiamo alle nostre spalle. No, non è una specie di poesiola quel “lotta, amata”, ma un richiamo alle pistolettate, agli assalti, ai morti ammazzati. Davvero, per conquistare qualche preferenza, a sinistra bisogna usare certi slogan, in particolare in Avs? La loro lotta allo sbarramento elettorale non conosce pudore?

Per la Salis dicono che è una battaglia di libertà. E con la candidatura di Raimo quale modello di Italia vogliono esportare in Europa, quello che si richiama al terrorismo che abbiamo conosciuto? Il professor Raimo insegna agli studenti e chissà come ne escono fuori. Se le sue lezioni fingono di esaltare la lotta politica perché “amata” e in realtà viene compresa come “armata” quale messaggio pensa di trasmettere? Quei “santini” elettorali sono una cialtronata che non dovrebbe avere diritto di cittadinanza nella campagna elettorale di un paese serio e democratico. E dovrebbero essere i due suoi capi – Bonelli e Fratoianni - a capirlo per primi, senza ridere troppo sulla smargiassata del loro candidato.

 

 

Se uno come Raimo fosse stato candidato da un partito di destra, possiamo immaginare come sarebbe insorta la sinistra italiana. La complicità elettorale, sia pure temperata dalla legge proporzionale, non autorizza nessuno a far finta di niente. Deve essere proprio Avs a dire, all’ultima ora, che uno come Raimo non va votato e tantomeno eletto. Sceglietene altri di candidati, ma risparmiate all’Italia una brutta figura. Dopo quella con Soumahoro, non c’è bisogno di farsi riconoscere un’altra volta dalla pubblica opinione. A meno che non si voglia riabilitare la stagione degli attentati armati, non sono ammissibili i giochi di parole per farsi propaganda. Chi quegli anni li ha vissuti e subiti non ci pensa nemmeno un po’ a rinverdire foschi ricordi di un’epoca che deve essere studiata, semmai, e non certo riabilitata.

È già tanto che tocca sopportare il fatto che Raimo insegni chissà cosa a qualcuno da dover pensare che costui potrebbe rappresentare l’Italia in Europa. Orrore.

 

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