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Giorgia Meloni sul voto: "Personalmente commossa". Contro la sinistra: "Certi attacchi non funzionano"

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Dopo il primo "grazie" rivolto agli elettori intorno alle 2 del mattino della notte elettorale, Giorgia Meloni torna a parlare. E lo fa spinta dal doppio risultato clamoroso alle europee: FdI primo partito con quasi il 29%, dunque migliorando il risultato delle ultime politiche (dato in controtendenza rispetto a quelli dei partiti europei di governo) e soprattutto 2 milioni di preferenze per il premier, per "Giorgia".

E il presidente del Consiglio, intervenendo a Rtl 102.5, ricorda come l'esito del voto "non era scontato. Penso sia un risultato clamoroso. Molto importante politicamente, commovente personalmente", ha aggiunto. E ancora: "Penso sia chiaro come in Europa tutti i partiti di governo, in una fase così difficile, abbiano sofferto. L'Italia va totalmente in controtendenza con il risultato di Fdi che cresce in modo significativo, ma per quel che riguarda la maggioranza tutti i partiti crescono".

Sulla situazione in maggioranza ricorda: "Tutti i partiti della maggioranza crescono, faccio complimenti a Forza Italia e Lega". Secondo Meloni, da questo voto "il governo esce rafforzato". Poi la stoccata a sinistra e opposizioni, che hanno imbastito una violenta campagna elettorale incentrata sull'affondo contro l'avversario. Il risultato, riprende il premier, "dimostra che certi attacchi scomposti non funzionano. Gli italiani capiscono se governi con giustizia e buonsenso. La propaganda facile non funziona", sottolinea.

Un commento anche sull'astensionismo, altissimo a livello europeo così come in Italia, dove meno della metà degli aventi diritto si è recato alle urne. L'alto astensionismo, riflette Meloni, apre a "una riflessione sul ruolo dell'Europa, perché il tema dell'affluenza bassa non è solo in Italia ma in tutto il Continente. È il segno che l'Europa viene percepita come distante e di come abbia fatto politiche non condivise dai cittadini e si vede dal fatto che le forze alternative alla sinistra crescono in tutta Europa". Commentando l'ottimo risultato dei conservatori in Europa, aggiunge: "Questo è un richiamo a politiche più pragmatiche meno ideologiche e in alcuni casi folli, ad esempio sul green deal". Per Meloni "serve un'Europa più capace di ascoltare i cittadini e meno invadente sulla vita delle persone". 

Sul botto di Marine Le Pen e Rassemblement National in Francia, il premier afferma: "Mi pare che il risultato del partito di Marine Le Pen sia molto importante. Il suo è un percorso molto interessante e dimostra ciò che accade nell'Ue, cioè che i partiti di governo hanno sofferto, salvo qui in Italia". Sulle alleanze all'Europarlamento, Meloni prende tempo: "Bisogna capire quali sono le possibili maggioranze, bisognerà valutare nelle prossime ore. In ogni caso il risultato elettorale impone che l'Ue guardi molto più verso il centrodestra". Per il premier, in ogni caso, "il ruolo della sinistra nei prossimi anni sarà meno importante a livello europeo e l'Italia avrà un ruolo fondamentale".

Quando le chiedono della possibile conferma di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione Ue, la leader FdI risponde: "C'è una parte della maggioranza che ha sostenuto Ursula von der Leyen, che tiene bene, però crescono anche, come dicevo, i partiti che non hanno fatto parte di questa maggioranza, quindi bisognerà valutare nelle prossime ore. In ogni caso il responso dei cittadini impone che l'Europa guardi molto più verso il centro-destra perché questo è il risultato elettorale, queste sono le richieste che i cittadini fanno e con questo intendo, politiche sicuramente più pragmatiche, meno ideologiche", ribadisce e conclude Meloni.

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