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Zucchetti, il prof anti-Meloni rischia grosso: si muove il Senato accademico

Francesco Storace
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 Professore, quindi insegna. Speriamo non ad odiare, come traspare in tutta evidenza dalle sue pagine social. Tutti sugli attenti di fronte al compagno Massimo Zucchetti, iscritto a Rifondazione comunista – lui e qualcun altro, ormai – che è inquadrato come docente al Politecnico di Torino. E si fa ammirare ammanettandosi per solidarietà con la Palestina. Ma non si sa per quanto tempo ancora resterà nel suo ruolo, perché ieri si è finalmente levata la voce del Senato accademico che, a maggioranza, ha chiesto al Rettore dell’Università di farlo sloggiare togliendogli ogni incarico.

«Rimuovere» Zucchetti «da qualsiasi incarico di nomina dell’Ateneo» è stata infatti la richiesta presentata ieri dal Senato Accademico del Politecnico di Torino al rettore: «Il Politecnico di Torino - informa una nota- ribadisce di difendere il diritto di espressione di opinioni, anche le più controverse e radicali, con il solo limite della legge e dei regolamenti. Nello stesso tempo, il Senato ha voluto evidenziare con forza l'inaccettabilità e gravità delle affermazioni del professor Zucchetti rispetto alla situazione ucraina, lesive dei valori che animano la comunità Politecnica, nonché la violenza verbale con cui sono state espresse. Deplora inoltre i suoi giudizi offensivi nei confronti di colleghi e istituzioni, pubblicati sempre tramite i suoi canali social».

 

 

 

«Il Senato Accademico, nell’esprimere piena solidarietà al popolo ucraino in questo momento di profonda sofferenza, ha chiesto inoltre con ampia maggioranza al Rettore - conclude il comunicato - sia di rimuovere il professor Zucchetti da qualsiasi incarico di nomina dell'Ateneo, nonché di avviare le opportune l'istruttorie per gli eventuali procedimenti disciplinari».

 

 

 

Non è robetta quella postata dal professore, ma potrebbero incorrere, i suoi pregevoli scritti, in sanzioni anche di carattere penali. Se agli europei di calcio l’Ucraina perde con la Romania lui esulta – ed è legittimo – ma poi perde la testa e indica i calciatori in prossimi martiri della guerra contro la Russia. Per non parlare dei post volgarissimi davvero sulla premier Giorgia Meloni e tante altre amenità che lasciano dubitare sulle qualità intellettive del soggetto in questione.


Proprio da Fdi si sono pure sollecitati provvedimenti, attraverso la parlamentare Sara Kelany: «Il professor Zucchetti colleziona violente dichiarazioni antisemite, antisioniste, sessiste, condite da svariati post volgari e pesantemente lesivi della dignità del presidente del consiglio. Ma come sempre le femministe dinanzi agli insulti alla Meloni scompaiono.

 

 

 

Ebbene, Zucchetti parla di Israele come un bubbone che deve scomparire, insulta soldatesse israeliane, per non parlare della difesa del brigatista Prospero Gallinari, parte attiva nell’omicidio Moro, definendolo amico e fratello. Tutto questo nell'assoluto silenzio di una sinistra sempre pronta a puntare il dito, mai solerte nel condannare questi esecrabili episodi. Un silenzio assordante che dice molto del doppiopesismo e del doppiogiochismo delle sinistre italiane sui temi del rispetto dei diritti, che garantiscono solo a fasi alterne. Questo soggetto peraltro svolge un ruolo accademico ed educativo, ma alle sinistre evidentemente piacciono i “cattivi maestri”».

E così anche altri esponenti di Fdi. Ma a sinistra parlano – a vanvera – solo quelli di Rifondazione comunista, addirittura con la solidarietà al professore. A dimostrazione che non cambiano mai.

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