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Ilaria Salis e la pubblicità della pastasciutta: brutale sfottò contro lady occupazioni

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Andrea Muzzolon
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C’è una cosa da cui niente e nessuno può sottrarti, neppure l’immunità parlamentare: l’ironia. E i social non perdonano. Ilaria Salis e le sue vicessitudini sono diventate protagoniste indiscusse dei meme dell’ultimo mese. Da quando è stata eletta, il web si è scatenanto, proponendo l’attivista rossa in tutte le salse. Il tema più gettonato è senza dubbio l’alloggio occupato abusivamente, unito all’appartenenza ai movimenti di lotta per la casa (dicasi anche centri sociali) che la stessa eurodeputata ha rivendicato. 

E così succede che Ilaria, insieme a Fratoianni e consorte- loro alle prese con un contenzioso aperto dall’Inps per il pagamento della sede di Sinistra Italiana - diventino protagonisti del celebre show di Real Time, Casa a prima vista, in cui tre agenti aiutano a trovare la casa dei sogni. Non solo: molti si sono interessati alla nuova sistemazione che l’onorevole dovrà trovare a Bruxelles.

 

 

O meglio, più che per la sua ricerca, sono preoccupati per chi affitterà alla Salis. E chissà che Julian Assange abbia un’abitazione proprio vicino al Parlamento Ue: c’è chi non escluderebbe che, una volta riottenuta la libertà, il fondatore di Wikileaks si sia trovato la residenza occupata da una nuova inquilina. Nel caso non decollassero le carrire da politica o agente immobiliare, c’è chi vede per l’on. Salis un futuro da influencer. 

 

 

Ecco che il «Pensati libera» di ferragnana memoria assume tutto un altro significato addosso a lei. Che poi non abbia portato fortuna a Chiara è tutt’altro discorso. Nel caso i social apprezzassero particolarmente questa nuova Ilaria, il salto da Instagram alla tv sarebbe scontato.

C’è già chi la immagina come nuova testimonial della Barilla. Perché si sa, «dove c’è Ilaria, c’è casa»... La tua, suggeriscono. Fra un’occupazione e un’altra, continua a tenere banco la richiesta di risarcimento avanzata da Aler che vorrebbe indietro 90 mila euro per l’appartamento di via Borsi a Milano. 

 

 

Ma neanche il predicatore di Non ci resta che piangere sembra aver convinto l’ex detenuta, in versione Massimo Troisi. Onorevole Salis, mi raccomando, non se la prenda. Non sia mai che a sinistra troviate il modo di confermare ulteriormente la teoria di quel genio di Silvio quando disse che «non sapete nemmeno scherzare».

 

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