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Bertinotti inchioda Schlein: "Continui a perdere, Meloni al governo... fai un bagno di umiltà"

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La vittoria in Francia di Jean-Luc Mélenchon ha offerto uno spunto alla sinistra italiana per rialzare la testa. In molti, da Elly Schlein fino a Nicola Fratoianni, credono che quello francese sia un modello replicabile anche in Italia. Cantano vittoria, insomma. Ma per cosa? Forse i progressisti subiscono il fascino della dizione "fronte popolare", tanto da parlarne apertamente, in una sorta di riedizione: così come è stato riproposto in Francia in queste ultime settimane, riportarlo in auge anche in Italia.

Ma in questo contesto c'è chi si distingue. Fausto Bertinotti per esempio non intende di salire sul carro di Mélenchon. L'ex segretario di Rifondazione comunista, in un'intervista rilasciata al Tempo, spiega che Francia e Italia sono due realtà molto diverse. E che la sinistra del nostro Paese farebbe meglio a guardare a casa sua, piuttosto che gioire per i trionfi altrui. "La sinistra italiana è piena crisi - sottolinea l'ex presidente della Camera -. Ci sono stati dei tentativi per uscire dal fondo, ma il traguardo resta distante". Poi la chiosa definitiva su Schlein e compagni: "Se continui a perdere e al governo hai Meloni, un bagno di umiltà sarebbe auspicabile".

 

 

Secondo l'ex segretario comunista, Macron e Mélenchon sono due leader quasi agli antipodi. Il primo è "senza dubbio il primo ministro dei ricchi". L'altro, invece, "è alla guida di una formazione che mette insieme tutto il percorso della lotta parigina, quella che va dai gillet gialli agli scioperi per le pensioni". Tenendo presente questa netta distinzione, Bertinotti crede che l'alleanza tra i due sia molto fragile. "Stiamo parlando di realtà che, a meno dell'opposizione a Le Pen, non condividono nulla - ha ricordato l'ex presidente della Camera -. Anzi, sono in contrasto tra loro".

 

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