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Sommergibile Scirè, la sinistra sfregia il ricordo degli eroici marinai italiani

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Daniele Dell'Orco
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La postilla sinistra che umilia la storia d’Italia. È sempre lì, pronta ad essere tirata fuori come un asso dalla manica di chi vorrebbe riscrivere daccapo persino le pagine più gloriose che raccontano il nostro Paese. Ieri, uno di questo jolly anti-italiano è stato piazzato sul tavolo della commissione Difesa della Camera, che ha approvato la proposta di legge a prima firma della deputata di Fratelli d’Italia Paola Maria Chiesa per conferire il riconoscimento di sacrario militare subacqueo al relitto del regio sommergibile Scirè. Questo, nonostante il voto contrario di Pd e M5S.

Lo Scirè prende il nome dalla regione dell’Etiopia teatro di una omonima battaglia tra le truppe italiane ed abissine nel corso della guerra del 1936, ed è tuttora ricordato per le numerose imprese che lo contraddistinsero nel suo impiego operativo nel Mediterraneo tra il 1940 e il 1942 e per le fortunate missioni di forzamento delle basi nemiche, operando con i reparti d’assalto della Marina. La missione più importante lo Scirè la compì il 19 dicembre 1941, violando con grande coraggio e perizia le acque prospicienti il porto di Alessandria d’Egitto.

Con i siluri a lenta corsa, conosciuti con il soprannome “maiali”, la Xª MAS danneggiò seriamente le due corazzate inglesi Queen Elizabeth e Valiant, la cisterna Sagona ed il cacciatorpediniere Jervis, imponendo un colpo durissimo agli equilibri della guerra allora in corso. Alla conclusione delle ostilità si seppe che lo Scirè, nel tentativo di portarsi nei pressi del porto di Haifa (oggi Israele), la mattina del 10 agosto 1942, era stato scoperto da una corvetta inglese, che ne provocò affondamento. Sullo Scirè persero la vita il comandante Bruno Zelik e altri 59 marinai italiani. Per l’attività svolta, lo stendardo dello Scirè fu decorato con la bandiera di guerra e con la Medaglia d’oro al Valor Militare il 10 giugno 1943. Negli anni successivi, nel settembre 1984, sono state recuperate dalla nave salvataggio Anteo le salme di 42 componenti dell’equipaggio e degli 11 operatori imbarcati al momento dell’affondamento.

 

 

 

Ora, gli altri riposeranno in un sacrario militare che però non piace alle opposizioni. Andrea De Maria e Stefano Graziano (Pd), spiegano di aver votato contro perché «avevamo chiesto si approvasse un nostro emendamento che chiarisce il contesto storico dell’affondamento del sommergibile nel 1942. Per noi una cosa è ricordare giustamente il sacrificio di quei marinai italiani, altra cosa è dimenticare che in quel momento l’Italia combatteva dalla parte sbagliata, alleata dei nazisti e trascinata dal regime fascista e dalla monarchia in una terribile guerra di aggressione. Il nostro emendamento è stato respinto e quindi abbiamo votato contro la proposta di legge. La memoria di chi è caduto infatti, che difendiamo e rispettiamo, non può diventare l’ occasione per riscrivere la storia o comunque per nascondere il contesto storico in cui quella memoria si colloca».

All’atto pratico, l’emendamento dem chiedeva di sostituire l’articolo 1 del testo specificando che il riconoscimento del relitto quale sacrario dovesse avvenire «non dimenticando le responsabilità del regime fascista e della monarchia che hanno trascinato l’intera comunità nazionale in una guerra di aggressione al fianco dei nazisti». Contrari anche i pentastellati: «Il nostro voto contrario alla proposta di rendere il relitto del sommergibile Scirè non è certo questione di mancato rispetto per i caduti italiani in guerra e per il loro eroismo. È piuttosto un chiaro problema di opportunità politica, perché non solo Fratelli d’Italia vuole sacralizzare un noto simbolo della fascistissimaXª MAS, ma nel farlo ha anche rifiutato di sottoscrivere un’esplicita condanna al regime fascista. Questo conferma, se ce ne fosse bisogno, che le nostalgie fasciste del partito della Meloni non albergano solo tra le sue organizzazioni giovanili ma tra i suoi stessi parlamentari», ha dichiarato il capogruppo del Movimento 5 Stelle nella Commissione Difesa Camera, Marco Pellegrini. Il ragionamento è, evidentemente, controintuitivo. Riconoscere l’eroismo dei caduti italiani è impossibile se si sfodera la postilla magica. I marinai dello Scirè, o sono eroi o non lo sono. Non c’è scorciatoia semantica che tenga. Per la sinistra, i patrioti devono avere tutti l’asterisco.

 

 

 

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