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Liguria, Toti va a Roma: per la Regione il centrodestra cerca il nome

Pietro Senaldi
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Il blitz della Procura di Genova che ha costretto alle dimissioni il presidente Giovanni Toti ha aperto una partita a scacchi in Liguria. Il rosso ha fatto la prima mossa nei tribunali e il centrodestra attende che faccia anche la seconda, prima di decidere su chi puntare. Quando il campo largo della sinistra avrà ufficializzato la candidatura dell’ex ministro dem Andrea Orlando, presumibilmente intorno a Ferragosto, anche se ieri era meno sicura di una settimana fa, la maggioranza uscente deciderà su chi puntare. Per ora c’è solo una rosa di nomi; il candidato alla successione di Toti verrà scelto, dai partiti e dall’ex governatore, con grande attenzione allo sfidante della sinistra, sarà quasi profilato sudi esso. Il confronto infatti sarà tra due modelli: la Liguria del fare, quella dei nove anni del presidente uscente, contro quella delle occasioni perse e del declino neanche troppo lento, dei lunghi governi della sinistra. Ieri è stato un po’ il primo giorno di scuola. Grandi abbracci, sorrisi e una cordialità anche genuina, merce rara in politica. Giovanni, così lo chiamano tutti, tornava in città, a Roma. In un pugno d’ore ha visto tutti, facendo base nella sede di Noi Moderati. Matteo Salvini e il suo vice, il genovese Edoardo Rixi in mattinata, dopo il vertice con i suoi, Maurizio Lupi, Ilaria Cavo, Giuseppe Bicchielli. (...)

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