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Matteo Renzi contro le sorelle Meloni: "Vedete i fantasmi! Il premier riferisca in aula"

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Nel mirino della magistratura ci sarebbe Arianna Meloni, sorella del premier Giorgia. Un piano torbido per colpirla d'intesa con il sistema politico-mediatico più vicino alla sinistra, in ossequio al cosiddetto "schema Palamara".

Una denuncia firmata da Alessandro Sallusti su Il Giornale, secondo cui l'eccessiva attenzione mediatica delle ultime settimane su Arianna Meloni sarebbe dovuta a una possibile e imminente inchiesta per il fumoso reato di "traffico di influenze illecite".

Un retroscena che ha subito fatto scattare l'allarme, con Fratelli d'Italia durissima nel commentare le indiscrezioni: il partito di Giorgia Meloni punta il dito, denunciando che per l'ennesima volta la magistratura provi a giocare in un ruolo in grado di influire sulle scelte democratiche del nostro Paese. 

Nel suo articolo, Sallusti cita anche Raffaella Paita, esponente di Italia Viva, sostenendo che una sua frase - questa: "Arianna Meloni ieri era sul giornale per l’influenza sulle nomine Rai, oggi per le Ferrovie dello Stato. A questo punto mi chiedo: non potrebbero farla direttamente ministra dell’attuazione del Programma? Parentocrazia" - gli avrebbe fatto balenare il sospetto che ci sia "in corso una manovra occulta, campo in cui Matteo Renzi da sempre eccelle".

Già, un riferimento, quello a Renzi, non del tutto causale, così come quello alla Paita. Tanto che i due, mostrando parecchio nervosismo, hanno deciso di replicare, di inserirsi tra le tambureggianti dichiarazioni di Fratelli d'Italia. In primis proprio la Paita: "Ritrovarsi a essere accusati di ordire fantomatici complotti giudiziari come hanno fatto Alessandro Sallusti e a ruota lo stato maggiore di Fdi è pura fantascienza. Lo è ancora di più se la vittima di certi attacchi è la sottoscritta - ha affermato -: so cosa voglia dire il giustizialismo, l'ho provato sulla mia pelle quando sono stata ingiustamente accusata e processata per l'alluvione di Genova da cui sono stata assolta. E allora furono proprio esponenti che oggi sono parlamentari di Fratelli d'Italia a usare contro di me l'arma del giustizialismo". E ancora: "Non ci faremo intimidire e continueremo a chiedere conto anche in sede parlamentare di quanto accaduto". Addirittura, aggiunge: "Giorgia Meloni deve venire a rispondere in Aula e dirci: è vero o no che Arianna Meloni è intervenuta nelle nomine? E se sì, a che titolo?". Frasi, come detto, che denotano un qual certo nervosismo. Parole, ancora una volta, dal tono accusatorio contro la sorella del premier.

Poi ecco il turno di Matteo Renzi, l'ex premier che si produce in una replica-fiume diffusa sui suoi profili social: "Le sorelle Meloni vedono i fantasmi? In questa domenica di agosto ci tocca rispondere alle aggressioni di Fratelli d’Italia e alle ansie da complotto della famiglia della Premier", premette Renzi cavalcando toni durissimi. Dunque un lungo resoconto di eventi mediatici, pezzi del Fatto Quotidiano, indiscrezioni su Arianna Meloni e nomine Rai. Fino ad arrivare al pezzo di Sallusti. E Renzi commenta: "Vi immaginate? Io che organizzo complotti assieme ai giudici (io!) perché arrivi un avviso di garanzia a una delle sorelle della Premier! E ovviamente da stamani quelli di Fratelli d’Italia rilanciano la notizia, a cominciare dal coordinatore Donzelli: segno evidente che è una strategia comunicativa preparata a tavolino", spara il leader di Italia Viva. E ancora: "Chiediamo a Giorgia Meloni di prendere le distanze da chi insulta e rispondere in parlamento nel merito alle nostre interrogazioni". 

Di seguito, il post-fiume di Matteo Renzi:

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