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Pd e 5 Stelle "appesi a Santa Maria Rosaria Boccia. Gli ultimi schizzi da Pompei"

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Fatto il doveroso omaggio al trionfo di Jannik Sinner agli Us Open, "i giornali tornano alla loro passione. Per un verso, come li vogliamo chiamare?, gli ultimi schizzi da Pompei, sulla signora Boccia, con Repubblica che cerca di dire che no, il caso ancora non è chiuso. Mentre c'è decisamente meno attenzione, e questo dà il segno di una scarsa serietà complessiva della commedia, alla vicenda di Striano, del maxi-spionaggio realizzato dal sottufficiale della Guardia di Finanza incardinato presso il vertice dell'Antimafia".

Daniele Capezzone apre con questo "cappello introduttivo" la sua rubrica "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima di oggi. "Ieri - ricorda ancora il direttore editoriale di Libero - è stato anche il giorno del ritorno delle opposizioni a Cernobbio, con Elly Schlein e Carlo Calenda e un Giuseppe Conte uno e bino, visto che ha partecipato anche alla festa del Fatto quotidiano".

"Ecco perché le opposizioni sembrano preferire parlare di Santa Maria Rosaria Boccia, perché quando si va sugli altri temi i guai si vedono - chiosa Capezzone -. C'è divisione sull'Ucraina, non solo tra 5 Stelle e Pd ma anche all'interno del Pd, dove la frattura è verticale rispetto all'ala più filorussa, c'è divisione all'interno dei 5 Stelle con la guerra tra Grillo e Conte", con Stefano Folli che sottolinea come questa vicenda abbia dei riverberi anche sui rapporti con il Pd. 

"L'unica cosa su cui convergono è un grande aumento delle tasse - conclude Capezzone -. Conte va a parlare di nuovi interventi sugli extraprofitti, mentre quel genio di Calenda che fa? Dobbiamo mettere più soldi nella sanità e dove li troviamo? Nei 4 miliardi messi per il taglio Irpef. Conte dunque ti dice: aumentiamo le tasse per qualcuno, Calenda invece non le tagliamo a qualcun altro".

 

 

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