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Trinità dei Monti è della Francia? Rampelli fa a pezzi i galletti: "Ecco le prove"

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"I Pii Stabilimenti sono rimasti sorpresi dalla nostra risposta attribuendone la veemenza alla scarsa comprensione del francese, lingua nella quale il rapporto è scritto. Precisiamo che il francese lo capiamo e ci è ben chiaro il peso specifico - tutto politico - che la Corte dei Conti francese ha usato per avocare allo Stato transalpino la proprietà di Trinità dei Monti. Ieri avevo commentato evocando goliardicamente le comiche, oggi sarò più preciso". Il vicepresidente della Camera, Rampelli risponde alla Francia e smonta le balle di Parigi sul caso Trinità dei Monti: "La questione era già deflagrata nel XVII secolo fino al 1906 anno nel quale il Comune di Roma stilò una relazione citando documenti scritti in latino dal 1664 nei quali si citano atti pubblici, vigilanza, prescrizioni, sentenze, condanne, delle diverse autorità attraverso cui si conferma che la proprietà e la giurisdizione di Trinità dei Monti e delle vie adiacenti sono sempre stati in capo allo Stato Pontificio con le sue articolazioni amministrative romane. I frati francesi furono anche condannati proprio dalla magistratura romana per degli abusi che commisero. Si precisa inoltre che nessun atto notarile nel corso dei secoli ha mai formalizzato il trasferimento di proprietà della Scalinata di Trinità dei Monti la cui cura, vigilanza, manutenzione è stata sempre dell’autorità romana", afferma Rampelli.

Infine aggiunge: "Sia nell’Archivio di Stato che nell’Archivio di Roma ci sono documenti inoppugnabili. La relazione della Corte dei Conti francese osserva dolendosene anche la predominante consistenza delle presenze italiane presso la scuola del Sacro Cuore, frequentata soltanto dal 3% di alunni francesi determinando quindi un minore studio della lingua francese a vantaggio dell’italiano. Insomma, qualche fastidio c’è. Il che non costituisce una manifestazione di quell’affetto tra l’Italia e la Francia di cui parla ora Léa Ruiz-Pacouret, responsabile comunicazione dei Pii Stabilimenti della Francia a Roma e Loreto". 

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