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Massimo Cacciari, strigliata alla sinistra: "Perdono tempo con scandaletti"

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Da buon filoso qual è, Massimo Cacciari riesce sempre ad avere uno sguardo attento su ciò che accade nel panorama politico italiano. L'ex sindaco di Venezia è noto per non aver peli sulla lingua e nonostante sia un uomo di sinistra, Cacciari non ha mai risparmiato critiche a nessuno. Soprattutto al campo progressista.

Cacciari, intervistato dal Corriere della Sera, quando gli chiedono se il campo largo a guida Elly Schlein possa tentare la rimonta, risponde: "Mah, non so se a guida Schlein o di chi. Se però non si fanno male da soli e mettono insieme, non dico una vera e propria alleanza, ma almeno un’intesa, possono pure farcela. Alle prossime Regionali potrebbero riuscire a conquistare un tre a zero in Liguria, in Umbria e in Emilia-Romagna. Certo, se invece si dividono, sarà l’opposto. Poi i problemi restano, non c’è dubbio".

 

 

 

E di dubbi sulle possibilità della sinistra Cacciari ne ha davvero tanti. Già da Otto e mezzo aveva demolito i dem che sul caso Sangiulano pensavano di poter polemizzare all'infinito.  “È davvero incredibile come si vada avanti a perdere tempo nel parlare di questi fatterelli con tutte le tragedie che abbiamo", aveva tuonato il volto tv. "Ma come si può perdere tempo a parlare di queste cose? Cerchiamo di avere un senso della misura. Non è possibile trovare le prime pagine dei giornali bloccate sulle vicende di Sangiuliano".

Per l'ex primo cittadino, il Pd di problemi ne ha davvero tanti: "Schlein ha fatto quello che poteva. Doveva dire qualcosa di sinistra e ci ha provato. Poi ci sono i limiti evidenti, del Pd e della sua classe dirigente. Spesso vanno avanti per titoli e zoppicano sui contenuti". E ancora: "È un problema evidente. Il fisco, per esempio. Cosa si propone? Quali aliquote e come? Va bene, più soldi per la scuola, ma per fare che cosa? La sanità, evviva quella pubblica. D’accordo. Ma anche qui siamo alle predicazioni. Schlein ha capito le regole del gioco, non ci si sfida a tresette con quelle dello scopone. Ma siamo solo all’inizio. Se non all’anno zero, all’anno uno. È del merito delle cose concrete che bisogna occuparsi piuttosto che degli scandaletti come quello di Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia". Insomma, per Cacciari ci vuole bene altro che uno “scandaletto” per tentare una “rimonta".

Tornando, invece, sulla questione del campo largo, l’intellettuale ha spiegato di avere davvero poche aspettative: "Finché non sei al governo fai melina, ci sta. Che Pd e Cinque Stelle siano divisi è relativo. O si sparano o, se vogliono sopravvivere, devono unirsi. Gli altri? Renzi e Calenda? Ci stanno, non ci stanno, è quasi indifferente". 

 

 

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