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Rita Dalla Chiesa zittisce la sinistra: "Giustizia fai da te? No, la gente è stanca"

Roberto Tortora
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Emergenza sicurezza a Roma. A salvaguardare la vita dei cittadini, però, non ci sono solo le forze dell’ordine, ma anche un ex-pugile e ora star di YouTube, tale Simone Cicalone, che filma i borseggiatori nelle metropolitane, non solo della capitale, ma anche in altre città. Cicalone è ospite di Quarta Repubblica, programma di approfondimento politico di Rete 4, in onda tutti i lunedì alle 21.30 e condotto da Nicola Porro.

Insieme ai suoi soci, Mattia ed Evelina, pubblica video di aggressioni in particolare nelle metropolitane e alcune volte le loro riprese avrebbero permesso di identificare e assicurare alla giustizia alcuni borseggiatori. Lo stesso Cicalone commenta: “Quando vedo queste scene io immobilizzo la persona”. Che la situazione di stress psicologico sia evidente nella Capitale lo testimonia anche la deputata di Forza Italia, Rita Dalla Chiesa: “La gente è stanca, ce ne fossero come Cicalone. Questa non è giustizia fai da te, abbiamo realmente paura. A Roma c’è gente che in alcuni quartieri sta pensando di fare le ronde”. Anche il giornalista di Repubblica, Stefano Cappellini, fotografa la situazione: “Il problema esiste, ma io non voglio vedere Cicalone a risolverlo, voglio le forze dell’ordine e uno Stato che lo risolva”.

 

A fine giugno Simone Cicalone ha denunciato di essere stato aggredito alla fermata della stazione Spagna insieme alla troupe che solitamente filma le sue imprese. Aveva radunato alcuni testimoni sul marciapiede rialzato della metropolitana, in direzione Lepanto, per registrare un'intervista. Una decina di persone, uomini e donne, si sarebbero avvicinati con tono minaccioso per poi passare alle mani. A subire il pestaggio più violento è stata la videomaker Evelina. "C'è stato un casino - ha raccontato in un video su Instagram Cicalone – hanno rotto la telecamera, hanno colpito Evelina che è sbattuta contro il muro ed è stata picchiata da uomini e donne. Poi è intervenuta la Polfer che li ha fermati. Uno aveva il divieto di dimora a Roma, ma stava qui”.

 

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