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Pd, Eleonora Mattia: "Visto quella che hai nominato...", la chat pubblicata per "sbaglio" terremota il partito

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Un nuovo caso agita il Pd di Roma e nazionale, generando imbarazzo anche nella segreteria di Elly Schlein. Tutto ruota intorno a Eleonora Mattia, consigliera regionale democratica del Lazio che ha deciso polemicamente di lasciare la corrente di cui faceva parte fino a pochi giorni fa. Il guaio è che il suo sfogo su Whatsapp è diventato pubblico per sbalgio, alzando un polverone. 

"Come a molti di voi sarà capitato, oggi ho pubblicato per errore un passaggio di una conversazione privata sul mio stato su WhatsApp, che sta girando tra i miei contatti. I giudizi espressi vanno contestualizzati all'interno di una conversazione che non ha alcuna rilevanza pubblica", spiega la Mattia su Facebook.

 

 

 

In rete e sui media da qualche ora è infatti diventato virale questo messaggio: "Buongiorno, questo è il mio lavoro e poi c'è tutto quello che mi hai vomitato ieri davanti a tre colleghi. Finalmente ti è uscito quello che pensavi. Ma non mi ferisce. Detto da uno che ha nominato la Tempesta (Giulia Tempesta, consigliera capitolina Pd, ndr) a presidente del partito (romano, ndr) e alla commissione Bilancio. Su una cosa do ragione a Sanna (Pierluigi Sanna, vicesindaco metropolitano e sindaco di Colleferro, ndr): si può passare sopra le umiliazioni politiche ma non su quelle personali. Un'ultima cosa: chi non mi vuole sei tu, voi, e non Leodori, che giustamente fa il suo lavoro e mi combatte solo perché sono l'unica che riesce a metterlo in difficoltà. Non consideratemi più parte della vostra componente. Avrò più tempo di dare spiegazioni".

 

 

 

Per la cronaca, Daniele Leodori è il segretario del Pd Lazio e capo della corrente AreaDem, rivale di quella di Mattia considerata invece (almeno fino a oggi) vicina al deputato Claudio Mancini, a sua volta vicino al sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Sarebbe stato Mancini, secondo le indiscrezioni dal mondo Pd, l'oggetto degli attacchi della Mattia a causa del mini-rimpasto di giunta varato dal sindaco l'altra sera (Smeriglio al posto di Gotor alla Cultura e il manciniano Bugarini al posto di Catarci al Personale, col ritorno dell'assai discusso Albino Ruberti in segreteria del sindaco). Una mossa che sarebbe stata presa senza consultare un grande pezzo di partito. "Ci tengo a precisare - scrive ancora Mattia su Facebook - che si tratta appunto di un contenuto di una mia conversazione privata, di uno sfogo che non rappresenta il mio pensiero sulle persone citate finito per errore in uno stato di Whatsapp e di carattere esclusivamente privato. Mi scuso con la persona con cui ho intrattenuto la conversazione, per averne involontariamente rivelato il contenuto, e con le persone citate nel messaggio che è stato artatamente diffuso contro la mia volontà".

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