S&P Global Ratings premia l’Italia, alzando da BBB a BBB+ il giudizio sul debito pubblico italiano. La società americana che realizza ricerche finanziarie e analisi su titoli azionari e obbligazioni motiva la scelta: “La promozione riflette il miglioramento dell’economia dell’Italia, in un contesto di crescenti venti contrari a livello globale, nonché i graduali progressi compiuti nella stabilizzazione delle finanze pubbliche”. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha commentato entusiasta: “Premiata la serietà dell’approccio del Governo italiano. Ora prudenza e responsabilità continueranno a essere la nostra linea di azione”.
Per l’Italia, in effetti, è una conferma, dopo che anche Fitch Ratings, la settimana scorsa, aveva riaffermato la tripla B con outlook positivo per il nostro Paese. Un risultato non scontato, dopo la tempesta mediatica ed economica che Donald Trump ha scatenato negli ultimi tempi sul commercio globale e che, ovviamente, ha inficiato anche sui conti pubblici dei vari Paesi coinvolti. Così Fratelli d’Italia celebra il risultato raggiunto, con un post su Facebook in cui c’è un’immagine divisa a metà: a sinistra Giuseppe Conte, Elly Schlein e Maurizio Landini, principali attori dell’opposizione e, a destra invece, Giorgia Meloni.
Italia più forte, ma la sinistra piange
L’apocalisse può attendere. Avete presente le profezie di sventura, gli annunci di cataclismi, gli allarmi ...Il copy è il seguente: “I loro tentativi di danneggiare l’Italia, pur di attaccare il Governo Meloni, sono falliti. La nostra Nazione è stata promossa, la sinistra bocciata. Anche questa volta”. Guardando ai numeri, secondo ciò che riferisce il Sole 24 Ore, gli obiettivi raggiunti a fine 2024 avevano già superato le attese di cinque decimali di Pil nel debito (135,3% del Pil invece di 135,8%) e di quattro nel deficit (3,4% anziché 3,8%) e garantito quella protezione necessaria per resistere alla nuova politica protezionista degli Stati Uniti. Se la crescita del 2025 è dimezzata rispetto alle previsioni del Piano strutturale di bilancio (da +1.2% a +0,6%), il deficit invece è rimasto fermo al 3,3% del Pil calcolato in autunno e il debito arriva così alla soglia del 136,6%, assestandosi bene 7 miliardi sotto le previsioni.