Premier time, Giorgia Meloni: bordate a Green Deal e Germania

mercoledì 14 maggio 2025
Premier time, Giorgia Meloni: bordate a Green Deal e Germania
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Alla Camera, dalle 16 di oggi, mercoledì 14 maggio, Giorgia Meloni risponde nel contesto del question time, ribattezzato "premier time". Al centro del dibattito la questione mediorientale, le ultime mosse di Israele a Gaza. Dunque la riforma del green deal, il disagio giovanile e una molteplicità di altri temi.

CASO-SANITÀ: SCONTRO CON SCHLEIN
L'ultima interrogazione è quella sulle iniziative in relazione alla situazione del Servizio sanitario nazionale e alla necessità di garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini. La segretaria del Pd a riguardo ha contestato: "La sanità pubblica è al collasso, liste di attesa al collasso. Mancano 30 mila medici, 70 mila infermieri, la migrazione sanitaria da sud a nord è aumentata. Voi avete portato la spesa sanitaria al minimo storico dagli ultimi 15 anni, le ho portato un grafico. Avete fatto un decreto fuffa senza risorse sulla lista d'attesa. La mia domanda è semplice: perché state smantellando la sanità pubblica italiana?". Ma Meloni non si è fatta intimidire: "È difficile confrontarsi con qualcuno che per fare propaganda è costretto a mentire.  In Italia quali sono le priorità e come si deve operare sulla sanità è deciso dal Piano sanitario nazionale e l'ultimo è stato scritto nel 2011, era un governo di centrodestra, siete stati al governo 10 anni e non avete non avete mai scritto un Piano sanitario nazionale e oggi ci venite a spiegare quanto sia importante la sanità? Spero che la gente capisca il gioco che si sta portando avanti".

LA POSIZIONE SU ISRAELE
Tra i punti più attesi, quello relativo alla terza interrogazione, ossia la posizione del governo italiano su Gaza e Israele. "Non condividiamo le recenti proposte del governo israeliano e non abbiamo mancato di dirlo ai nostri interlocutori, consapevoli come siamo, però, che non è stato Israele a iniziare le ostilità", ha replicato la leader di FdI. E ancora: "In questi mesi a più riprese ho sentito il primo ministro Netanyahu, sono state conversazioni spesso difficili in cui ho sempre richiamato l'urgenza di trovare una strada per terminare le ostilità e rispettare il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario. Una richiesta che rinnovo anche oggi, a fronte di una situazione umanitaria a Gaza che non ho difficoltà a definire sempre più drammatica e ingiustificabile". "Tuttavia, non è intenzione del governo di ritirare l’ambasciatore in Israele", ha sottolineato il presidente del Consiglio.

Posizioni chiare, nette, che però non bastano ad Angelo Bonelli di Avs, che replica usando toni agghiaccianti: "A Gaza è morta l'umanità, seppellita dalle bombe di Netanyah. Lei prima ha detto madre, io glielo dico da padre: sono inorridito e indignato dalla sua ipocrisia. Da madre come si sente a vedere quei bambini uccisi. Non ha il coraggio di condannare Netanyahu. È un'ipocrisia", ha sparacchiato Bonelli.

DISAGIO GIOVANILE
Il riferimento di Bonelli, in verità, riguardava un precedente intervento di Meloni, quando ha affrontato il tema del disagio giovanile: "Parlo più da madre che da presidente del Consiglio, la rivoluzione più grande" di questi tempi "investe i giovani. La nostra generazione cresce figli completamente digitali: io mi sento un po' disarmata" sulle conseguenze di questa rivoluzione, "mi spaventa vedere molti giovani, insieme nella stessa stanza, che si parlano attraverso le chat, mi spaventa che noi potremmo capire tardi quello che sta accadendo, mi piacerebbe occuparmi insieme", di questi temi, "è mia intenzione costituire un gruppo di lavoro a palazzo Chigi, voglio chiedere a tutti i partiti di condividere le proposte per affrontare questa materia", ha annunciato Meloni nel premier time. E ancora: "Diceva Papa Francesco che quella che stiamo vivendo non è solo un'epoca di cambiamenti ma è un cambiamento d'epoca. Ho già detto che aveva ragione e la rivoluzione più grande di questa epoca penso investa proprio i giovani", ha ribadito.

BORDATA AI TEDESCHI
Nel giorno in cui lo spread tra Btp italiano e Bund tedesco è calato sotto i 100 punti, prima volta da quattro anni a questa parte, Meloni ha rivendicato: "Lo Spread oggi è sotto i 100 punti base, ciò significa che i titoli di Stato italiani vengono considerati più sicuri di quelli tedeschi". Un risultato che il premier ha voluto rivendicare

COSTO DELL'ENERGIA
"Stiamo lavorando per arrivare a una diminuzione strutturale del prezzo dell'energia. Io continuo a ritenere che tra le varie cause del caro" prezzi "ci sia anche qualcosa che non funziona nella formazione del prezzo ed è quello su cui il governo si sta concentrando ora", ha spiegato Meloni. E ancora: "In attesa del nucleare, la strada da percorrere è quella, come scrivete nell'interrogazione, di favorire meccanismi per fornire a determinati consumatori industriali energia elettrica a prezzi svincolati da quelli della Borsa". 

GREEN DEAL
Sulla riforma del Green deal, Meloni ha rimarcato: "Continuiamo a ritenere sbagliato sul piano industriale, ma anche geopolitico, perseguire unicamente la transizione verso l'elettrico le cui filiere oggi sono in gran parte controllate dalle Cina. Una visione eccessivamente ideologica della transizione verde si è rivelata drammatica" sulla competitività. "Il governo sostiene gli sforzi della Commissione europea. Siamo sempre meno soli su queste battaglie, è arrivato il momento di invertire la rottta e rimuovere i dazi interni", ha spiegato il premier.

TUTELA FORZE DELL'ORDINE
Circa le iniziative a tutela delle forze dell'ordine e del comparto del soccorso pubblico, Meloni ha spiegato che il governo "ha predisposto l'invio nei territori di oltre 13.500 unità, tra carabinieri, polizia e finanzieri e di 3mila Vigili del fuoco". Per la leader di FdI, "gli uomini e le donne delle Forze dell'ordine e dei Vigili del fuoco servono il prossimo e tutta la comunità, ma spesso vengono trattati come lavoratori di serie B e insultati per il loro operato", ha aggiunto. "Io sono stata la prima presidente del Consiglio a confrontarsi con chi rappresentata i nostri uomini e le nostre donne in divisa. Questo perche' dalla politica c'è sempre stata scarsa cura verso il comparto", ha ricordato Meloni.

IL PIANO DI RIARMO EUROPEO
Il tema è al centro della penultima interrogazione, per cui le opposizioni sostengono l'esigenza di non proseguire nel sostegno a tale piano e di destinare le relative risorse alla coesione economica e sociale. Anche a questo, in particolare a Conte e M5s, Meloni ha replicato: "Onorevole Conte sono molto affascinata da questa sua travolgente passione antimilitarista che nessuno aveva avuto modo di apprezzare quando era presidente del Consiglio, non la ricordo con la stessa linea quando da premier ha sottoscritto in pieno Covid e con un fondo sanitario nazionale con 18 miliardi di meno rispetto a oggi l'aumento delle spese militari". E anocra: "Non è la stessa persona - aggiunge - sarà stato uno dei tanti altri Giuseppi che abbiamo visto in questi anni. Continueremo a mantenere gli impegni, anche i vostri perchè siete stati voi a mettere la firma per aumentare le spese della difesa al 2%".