"Non partecipiamo all'incontro". Alleanza Verdi e Sinistra italiana annuncia così l'assenza all'incontro con Giorgia Meloni. "Per noi, le istituzioni rappresentano un pilastro irrinunciabile della democrazia. Servirle 'con disciplina e onore' non è solo un dovere costituzionale, ma un impegno morale. Ed è proprio per rispetto verso queste istituzioni che oggi, con profondo rammarico, abbiamo scelto di non partecipare all'incontro con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni", affermano i consiglieri comunali di Bologna, Simona Larghetti e Paolo Trande. "La nostra assenza è un gesto politico chiaro e motivato - proseguono -. Proprio oggi, dopo i violenti scontri di ieri a Roma e il ferimento di alcuni manifestanti tra cui Luca Blasi, assessore alla cultura del III municipio di Roma, in Parlamento viene approvato il cosiddetto 'Dl Sicurezza', un provvedimento che limita gravemente il diritto al dissenso, colpendo chi manifesta pacificamente". Una supercazzola di livello assoluto, ce lo si consenta: rifiutano di incontrare il premier poiché autoritaria, per "rispetto nei confronti delle istituzioni". Insomma, il controsenso appare assai evidente.
Tant'è, i due della premiata ditta Avs aggiungono: "L'imposizione del voto di fiducia su un tema così delicato rappresenta un atto autoritario che mortifica il ruolo del Parlamento e tradisce lo spirito democratico". Con la stessa fermezza, concludono gli esponenti Avs, "vogliamo esprimere la nostra più netta condanna per ciò che sta accadendo a Gaza: le azioni criminali di Netanyahu e del suo governo, un massacro di civili inermi, genocidio. A fronte di questa tragedia umanitaria, registriamo con sconcerto la sostanziale inerzia della presidente Meloni per chiedere un cessate il fuoco immediato e il rischio del rinnovo automatico del memorandum d'intesa per la collaborazione militare tra Italia e Israele".
Proprio Avs ha annunciato una mobilitazione insieme al Pd. L'obiettivo? Smuovere gli animi "sul massacro a Gaza". "Siamo al lavoro con la rete di associazioni che si è riunita sull'appello di Marzabotto per organizzare una grande manifestazione nazionale per Gaza. Facciamo tutti insieme uno sforzo, in queste ore, con spirito largo e unitario, per renderla ancora più grande e partecipata", hanno riferito fonti del Nazareno. Mentre da Nicola Fratoianni è arrivato lo stesso appello: "Mi rivolgo anche agli altri leader politici, ai segretari e alle segretari degli altri partiti di opposizione, a coloro con cui abbiamo scritto la mozione parlamentare unitaria su Gaza, alle forze sociali e sindacali, alle Ong e alle associazioni pacifiste, agli intellettuali e agli organi di informazione: organizziamo insieme una grande manifestazione nazionale, per dire basta, perché si fermi il massacro a Gaza da parte del governo criminale di Netanyahu".