"La politica è in vendita, noi no": questo lo spot del Pd per il 2×1000 diffuso su Spotify con una voce maschile. Che poi prosegue: "C’è chi si consegna a multimiliardari come Elon Musk, noi no". E quindi l'appello: "Abbiamo bisogno del tuo aiuto. Destina il tuo 2×1000 al Partito democratico. Non ti costa nulla. Per la sanità pubblica, il lavoro dignitoso, i diritti di tutte e di tutti".
Mentre puntano il dito contro Musk, a sinistra sembrano dimenticare qualcosa. Lo sottolinea il Secolo d'Italia, che scrive: "Nel 2017 George Soros ammise pubblicamente di aver speculato sulla lira italiana nel 1992, facendo crollare la lira e provocando un tracollo economico di proporzioni storiche. Ma non si fermò: durante la crisi dell’eurozona (2010–2012), il suo ruolo – seppur più velato – fu tutt’altro che innocuo. Ciononostante, il Partito democratico ha mantenuto legami solidi con l’universo sorosiano. La Open society foundations, fulcro dell’attivismo globale di Soros, ha finanziato Ong e iniziative politiche in tutta Europa, promuovendo campagne su immigrazione, gender e globalismo, perfettamente allineate all’agenda progressista dei dem".
Nel loro spot, i dem parlano anche di "diritti di tutte e di tutti". Peccato, però, che nei dieci anni in cui hanno governato non hanno mai varato il matrimonio egualitario o lo ius culturae o una riforma sul welfare familiare.