Una lettera firmata Silvio Leoni agita e non poco Forza Italia. Il papà di Simone Leoni, leader da poco eletto alla guida di Forza Italia Giovani nel suo discorso di esordio ha attaccato pesantemente il generale Vannacci. Un discorso chiaro per marcare la differenza tra il suo modo di vedere la politica e quello del vicesegretario della Lega. Ma il papà di Leoni, con una missiva a Il Tempo, attacca il figlio criticandolo per la scelta di mettere nel mirino proprio il generale: "Ho conosciuto il Generale Roberto Vannacci, allora giovane tenente Incursore del 9º Col Moschin, nel 1993 in Somalia dove ero inviato di guerra. Insieme a quei ragazzi, paracadutisti della Folgore - come lo sono stato orgogliosamente anch’io nel 1980 - ho vissuto, nel cuore più profondo della Somalia, esperienze di autentica solidarietà in un contesto difficilissimo e pericoloso. E Vannacci era lì,nelle pattuglie a lungo raggio, rischiando la vita ogni giorno. Insomma so bene chi è Vannacci e chi sono i ragazzi in divisa che, con lui, hanno rappresentato Oltremare l’Italia in divisa. A loro - miei fratelli paracadutisti - sono profondamente legato. Ed è anche per questo che le gravissime parole di mio figlio mi hanno oltremodo ferito e disgustato".
E questa è la premessa, poi l'attacco si fa più duro: ". La Lealtà, Simone, non è un optional per un Uomo. Sei stato sleale accoltellando alle spalle un alleato.Gli hai addebitato, falsamente,pensieri contro disabili, gay e neri che lui non ha mai -e sottolineo mai -espresso né nel suo libro né in altre occasioni. Tutti argomenti che una miserabile sinistra - ripetutamente smentita - ha usato senza successo contro Vannacci. E ora tu hai fatto la stessa cosa. Tu lo sai che è falso ciò che hai detto. Così come miserabile è il tentativo di rovesciargli addosso, addirittura, la responsabilità dei suicidi di alcuni ragazzi. Semmai dovreste chiedervi dove eravate voi mentre il vostro povero amico che si è tolto la vita nei mesi scorsi si tormentava l’anima, evidentemente non compreso nel suo disagio. Attribuire a Vannacci il suicidio di alcuni ragazzi è la cosa più bassa e spregevole io che abbia mai visto in vita mia.Dio abbia pietà di chi usa questi mezzi e tenga stretto a sé quel povero ragazzo". Infine la chiusa, durissima: "Tu sei l’ultimo che si può rivolgere a Vannacci definendolo codardo. Vergognati! E ricordati che il coraggio, che tu non hai, Vannacci lo ha messo a disposizione non solo della Patria, non solo dei suoi uomini che ha riportato a casa sempre vivi, ma anche di quelle centinaia di ragazzi in divisa, morti o che stanno morendo per l’uso, infame, di proiettili all’uranio impoverito mentre tu dormivi sereno nella tua bambagia. Tu non sei degno, Simone, neanche di spolverare gli anfibi al Generale Vannacci".