Referendum, figuraccia di Angelo Bonelli: "Un abuso", travolto dalle smentite

Il leader di Europa Verde annuncia un'interrogazione parlamentare perché in città come Taranto i presidenti di seggio chiedono agli elettori se vogliono votare anche per i referendum
domenica 8 giugno 2025
Referendum, figuraccia di Angelo Bonelli: "Un abuso", travolto dalle smentite
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Una denuncia diventata presto un autogol quella di Angelo Bonelli. Il leader di Europa Verde, su X, si accoda ai colleghi di sinistra. Il motivo lo spiega lui stesso: "Nelle città dove sono in corso i ballottaggi per le amministrative come Taranto, molti presidenti di seggio chiedono agli elettori se vogliono votare anche per i referendum. Un abuso ! Chiedo al ministro Piantedosi di intervenire e annuncio interrogazione parlamentare". Peccato però che a fargli notare un piccolo dettaglio, ossia che non c'è nulla di illegale, ci pensino direttamente gli utenti del web.

"Obbligare, è un abuso. Intimidire, è un abuso. Minacciare, è un abuso. Che ca**o di abuso è, chiedere?", si legge. E ancora: "Ieri quando in manifestazioni chiedendo di andare a votare invece. Tutto bene vero? Avete veramente una faccia si parla!", "Non è un abuso. Non è obbligatorio ritirare tutte le schede elettorali. È l’elettore che deve dire agli scrutatori per quali referendum vuole votare (se lo vuole fare)", "È previsto da una circolare il rifiuto delle schede quindi è doveroso da parte degli scrutatori chiedere". Finita qui? Niente affatto: "Gioia, non è obbligatorio ritirare tutte le schede, anzi, è sacrosanto che al seggio ti chiedano per cosa vuoi votare e per cosa no. Ma sta scherzando, spero!". E c'è anche chi fa notare che, essendoci più votazioni in contemporanea - quelle amministrative e quelle per il referendum - è dovere del presidente del seggio informare su tutti i voti disponibili.

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Ecco allora che c'è anche chi si appella a Grok, l'intelligenza artificiale. La risposta? "Non sembra un abuso. In Italia, elezioni locali e referendum possono coincidere, come previsto per l'8-9 giugno 2025. I presidenti di seggio informano gli elettori su tutti i voti disponibili, una prassi standard. Non ci sono prove di coercizione o violazioni, né rapporti credibili che supportino l'accusa di abuso. La denuncia di Bonelli potrebbe riflettere un disaccordo politico, ma manca di evidenze concrete". Insomma, ancora una volta i compagni registrano un flop.