Referendum, la profetica intervista di Landini...poche ore prima del voto

di Claudio Brigliadorimartedì 10 giugno 2025
Referendum, la profetica intervista di Landini...poche ore prima del voto
2' di lettura

Dopo giorni di silenzio elettorale, anche questo referendum finirà nel calderone dei grandi sprechi politici a uso e consumo della propaganda. Che il quorum fosse difficilissimo da centrare lo sapevano tutti, eppure la sinistra ha voluto il test per poter usare i voti raccolti esclusivamente contro Meloni. Operazione fallita, by Maurizio Landini. A questo punto urge ricordare l’intervista profetica che il segretario della Cgil aveva rilasciato venerdì a Tagadà (La7).

Proprio la premier, gli faceva notare il padrone di casa Alessandro Orsingher, sottolineava come nel 2003 gli allora Democratici di sinistra fecero campagna per l’astensione al referendum sull’Articolo 18. «Beh, lei che è una politica navigata dovrebbe sapere che non è che portò molto bene ai Ds eh...», se la rideva il sindacalista. «In più vorrei ricordare che si sta discutendo del diritto a votare o non votare.

Ma io vorrei ricordare cosa c’è in ballo con questo referendum. Non voti per un partito o per un governo, voti per aumentare i diritti delle persone che per vivere hanno bisogno di un lavoro, voti per dire basta alla precarietà, voti per dire basta morti sul lavoro». Landini parlava di «leggi balorde, fatte da governi di destra e sinistra. Il voto, perché superare il quorum è il nostro obiettivo, determina che il giorno dopo milioni di persone abbiano quei diritti che oggi non hanno». «Trovo irresponsabile che una persona che abbia una carica politica come il presidente del Consiglio si inventi una formula mai sentita: vado al seggio e non voto».

Maurizio Landini, il "suicidio perfetto" col referendum

Volantini, piazze, social media, ospitate in televisione. Tutto inutile. Il vero grande sconfitto di questo referendum &...


«Per quanto legittima, l’astensione l’avevano già chiesta Napolitano, Renzi...», l’aveva corretto Orsingher. «Qui siamo oltre l’astensione. Cosa va a fare? Fa solo perdere tempo agli altri». «Noi stiamo cancellando leggi balorde che hanno fatto quei governi - proseguiva Landini -, quindi in realtà non vogliono cambiare nulla e tantare di rendere invalido il referendum. Ed è anche un po’ una forma di paraculaggine, mi consenta, non voler cambiare nulla di quello che tu hai fatto. E anziché difendere quelle leggi stai tentando di dire alla gente di non andare a votare in un Paese in cui c’è una crisi della democrazia, con il 50% dei cittadini che non vota perché non si sente rappresentato da nessuno». E in quel macroscopico problema di rappresentanza, forse, da oggi un ruolo lo riveste pure Landini.

Campioni del flop. Giorgia si rassegni, resterà premier

La sinistra vive in una bolla che si gonfia, si gonfia, si gonfia e poi... bum! Non è la prima volta che succede ...