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Daniele Capezzone: toh, cosa "scordano" i giornaloni

venerdì 11 luglio 2025
Daniele Capezzone: toh, cosa "scordano" i giornaloni

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Oggi vale la pena di partire proprio da Libero e il Giornale, oggetto ieri di una manifestazione "molto aggressiva" organizzata da Potere al popolo e Cambiare rotta, spiega Daniele Capezzone aprendo la sua rubrica "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima.

"Uno può prenderla a ridere, quattro scappati di casa sotto la redazione, hanno fatto la loro strillata, la foto di alcuni di noi, slogan spiacevolissimi e alle 12.30 tutti a casa. Poi però ci pensi e capisci che non è bellissimo che giornali, giornalisti ed editore vengano indicati come bersagli pubblici. E non è nemmeno bello che con l'unica eccezione dell'altro giornale del gruppo, Il Tempo, nessun altro giornale abbia speso una riga, una breve, una fotonotizia per dire 'vabbè, amici del Giornale e di Libero ci spiace, non va bene...'. Immaginatevi se qualcosa di questo genere fosse accaduto a un giornale di sinistra e il responsabile delle minacce fosse stato un gruppo di destra. Sarebbe venuto giù tutto: onda nera, minaccia per la democrazia, la torsione autoritaria... Invece qui allegramente la cosa non sembra preoccupare nessuno", sottolinea con una punta di amarezza e di preoccupazione il direttore editoriale di Libero. 

Capitolo Ucraina: "Conferenza per la ricostruzione, ma resta l'enigma di come proseguiranno le ostilità", prosegue Capezzone. Versante italiano, la vicenda Nordio. "Assai aggressivi Domani, Stampa e Repubblica, tra i giornali non vicini al governo l'unico che si schiera contro questa campagna contro il ministro della Giustizia è Giuliano Ferrara sul Foglio".

In Europa Von der Leyen "salva l'osso del collo ma con numeri minori rispetto alla sua maggioranza. Ma Repubblica e Stampa riescono a dire che il problema è a destra".