Silvia Salis getta la maschera: "Perché devo tassarvi", ecco la sinistra

di Alessandro Gonzatomercoledì 16 luglio 2025
Silvia Salis getta la maschera: "Perché devo tassarvi", ecco la sinistra
3' di lettura

Fermi tutti: la Salis aumenta l'Imu sugli affitti a canone concordato. Come: Sant'Ilaria patrona delle case altrui, già condannata per “invasione di edifici”, alza le gabelle sugli appartamenti in cui vivono persone in difficoltà economica? Un attimo. Non è la Salis di Bonelli e Fratoianni – quella il cui centro sociale tra le altre cose vorrebbe pure abolire la polizia – sebbene una tal pensata ci avrebbe stupito fino a un certo punto. Si tratta di Silvia Salis, da un mese e mezzo sindaco di Genova, portata in trionfo dal fronte progressista che a parole si batte per chi ha meno ma che in Liguria si prepara a stangarli. Hasta la coerenza, siempre.

Domani- notizia anticipata dal Secolo XIX - la giunta comunale approverà l’assestamento di bilancio, che verrà votato entro fine mese, e il documento introdurrà un aumento dell’aliquota dallo 0,78 all’1,06% per gli immobili affittati con la formula del “tre più due”. Sono coinvolte 27mila abitazioni e l’ulteriore esborso sarà mediamente di 190 euro all’anno per famiglia. In questo modo nelle casse del municipio finiranno 5,3 milioni in più. «Colpa della precedente amministrazione che ci ha lasciato i buchi» -riassumiamo, ma ci arriviamo tra poco - si giustifica il Comune. «Col corno, colpa vostra!»- di nuovo traduzione libera - gli rispondono gli ex amministratori di centrodestra oggi all’opposizione. L’aumento, tecnicamente, è una rimozione delle agevolazioni. La sostanza non cambia: genovesi, fuori le palanche!

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Infuria la protesta: «È un grave tradimento», tuona l’associazione sindacale dei Piccoli Proprietari Immobiliari, «apprendiamo con allarme della prima manovra fiscale varata dall’amministrazione Salis. Una manovra che», aggiunge il presidente dell’associazione, Valentina Pierobon, «smentisce clamorosamente quanto promesso in campagna elettorale, ovvero l’impegno a tenere conto delle esigenze della proprietà immobiliare». E ancora: «Si è palesato ciò che finora era stato abilmente mascherato da una narrazione accomodante. Questa scelta è un grave errore politico e colpisce chi garantisce con responsabilità l’offerta di alloggi sul territorio».

Attenzione: nel tardo pomeriggio, dopo che anche Fdi e Lega si erano scagliati contro il sindaco – ne diamo conto subito – interviene la Salis. «L’aumento dell’Imu è necessario per non tagliare i servizi. C’è uno sbilancio di 50 milioni, come abbiamo detto quando ci siamo insediati». Salis brandisce il martello, come quando gareggiava in pedana: «Volendo si può fare una scelta come sta facendo il governo del nostro Paese tagliando quelli che sono i servizi, e poi vediamo cosa succede nella sanità. La verità», prosegue l’offensiva, «è che così facendo piano piano non te ne accorgi e ti vengono sfilati i servizi. Questa manovra è stata necessaria, i milioni da trovare sono tantissimi». 
Qualcuno informi l’ex atleta che mentre lanciava l’attrezzo, e poi quando l’ha appeso al chiodo per fare la dirigente sportiva, i governi di centrosinistra hanno sottratto alla sanità 34,6 milioni in 6 anni (2013-2019, escludiamo il Conte I in cui c’era la Lega), se stiamo alle cifre della Fondazione Gimbe, non proprio un istituto “delle destre”.

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Fratelli d’Italia, dicevamo, accusa il sindaco: «È una decisione che smentisce perfino la recente intervista dell’assessore alla Casa, Patrone, che ha espresso grandi princìpi sulle politiche abitative. Evidentemente la sinistra è capace solo di proclami puntualmente smentiti dai fatti. Sono i soliti delle tasse e dei “no” a tutto». Tocca alla Lega: «Promettiamo una forte battaglia contro il primo e a oggi unico atto politico-amministrativo adottato dalla Salis. Non accetteremo mai», prosegue la nota, «che la loro incapacità di amministrare Genova si traduca in azioni, anche ideologiche, a discapito della proprietà immobiliare, i cui rappresentanti, peraltro, non sono nemmeno ancora stati ricevuti dai nuovi amministratori del Comune». Fuori dai gangheri pure la Uil: «Così vengono colpite le persone più svantaggiate». Il presidente di Ape Confedilizia, Vincenzo Nasini, se possibile rilancia: «Peggio non potevano iniziare. Aumentano le tasse sulla prima casa e lo fanno senza averci ascoltati. Poi ci convocano per comunicarci la decisione. Chiaramente venerdì all’incontro con loro non ci saremo. Sarebbe una presa in giro». Un ottimo inizio. Datemi un martello/ Che cosa ne vuoi fare?/ Lo voglio dare in testa, a chi non mi va...

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