La sede elettorale di Matteo Ricci all’interno della Galleria Dorica ad Ancona è stata vandalizzata. Sulle vetrate dove sono affissi i manifesti è comparsa la scritta “ladro”. Scritta poi rimossa con dell’altro colore nero. Dall’entourage di Ricci fanno sapere che la digos è stata avvisata di quanto accaduto. A denunciare l’atto vandalico è stato Giacomo Perelli, consigliere comunale Pd ad Ancona, che ha dato la colpa al «clima d’odio che ha costruito la destra».
«L’imbrattamento della sede elettorale di Matteo Ricci ad Ancona è un gesto vigliacco, frutto di un clima sempre più avvelenato da chi, incapace di reggere il confronto, preferisce ricorrere alla delegittimazione dell'avversario politico», ha dichiarato Augusto Curti, deputato del Partito Democratico.
Matteo Ricci, lo scaricabarile: "Che c'entro io? Di chi è la colpa"
Intervista grottesca, quella che ha rilasciato Matteo Ricci ai microfoni di L'aria che tira su La7. L'ex sindaco...«Dietro certe manifestazioni di odio si nasconde la paura della sconfitta. Colpire sul piano personale e alimentare rancore è la strada di chi non ha più argomenti da offrire. La politica non può e non deve trasformarsi in uno scontro distruttivo, ma restare un terreno di confronto civile. A Matteo Ricci va la mia piena solidarietà», ha concluso. Per il consigliere comunale piddino di Pesaro, Riccardo Bernardi «l’odio seminato dalla destra dà i suoi frutti: l’imbrattamento della sede elettorale è l’ennesimo segnale preoccupante di un clima avvelenato». E ancora: «Quando si seminano rancore, aggressività e delegittimazione dell’avversario, poi non ci si può stupire se qualcuno passa dalle parole ai gesti vigliacchi».