Mille giorni di governo, per Giorgia Meloni. E il vento in poppa, con i sondaggi che la premiano al pari di Fratelli d'Italia, senza contare i molteplici riconoscimenti internazionali. E a fare il punto sulla figura del premier, in un lungo approfondimento su La Stampa (e chissà come rosica la rossa redazione del quotidiano torinese), ci pensa la sondaggista Alessandra Ghisleri.
"Il 17 luglio 2025 ha segnato il traguardo dei primi mille giorni di governo per Giorgia Meloni. Un periodo che, contro ogni previsione legata alla tradizione politica italiana, ha visto un aumento costante del consenso per la premier e per il suo partito, Fratelli d'Italia", premette la direttrice di Euromedia Research.
Dunque, qualche cifra. Qualche numero che la dice lunghissima. "Dalle elezioni politiche del 2022, il partito della presidente del Consiglio ha guadagnato quasi tre punti percentuali, raggiungendo il 28,81% alle elezioni europee del 2024 e sfiorando il tetto del 30% nei sondaggi estivi più recenti", ricorda Ghisleri. E ancora: "Questi numeri rappresentano un'anomalia nel panorama politico italiano, dove solitamente chi governa subisce un'erosione del consenso con il passare del tempo. Nonostante scandali, tensioni interne e difficoltà socioeconomiche, Meloni è riuscita a mantenere una narrativa coerente, consolidando un'immagine di leader moderna, pragmatica, autonoma, capace di reggere il confronto tanto in ambito nazionale quanto europeo", sottolinea la sondaggista.
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"Ad oggi - riprende Alessandra Ghisleri -, la fiducia in Giorgia Meloni si attesta tra il 34% e il 36%, secondo i sondaggi di Only Numbers, un valore stabile rispetto all'inizio del 2023, sebbene inferiore ai picchi di oltre il 40% raggiunti nell'autunno post-elettorale del 2022. Un elemento chiave è la capacità della premier di distinguersi dal suo stesso governo: tra i suoi sostenitori è ancora chiamata 'Giorgia' con una familiarità che pochi leader italiani possono vantare. Questo le ha permesso di capitalizzare politicamente anche gli attacchi, trasformandoli in momenti di solidarietà interna al fronte di centrodestra".
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Poi le critiche, strutturate e circostanziate, al fronte progressista: "Il vantaggio di Fratelli d'Italia e della coalizione di centrodestra è anche frutto della debolezza strutturale dell'opposizione, incapace, finora, di presentare una proposta politica unitaria. Le divisioni su temi chiave come immigrazione, sicurezza, lavoro e diritti civili hanno reso il centrosinistra poco incisivo. Emblematici i casi delle inchieste di Milano e di Pesaro, dove gli ultimi eventi hanno confermato la frammentazione e la disconnessione tra i partiti progressisti e l'elettorato", conclude Alessandra Ghisleri. Insomma, Meloni super-promossa. Dalle cifre e dalla sondaggista. Mentre la sinistra arranca. Ma questo è da tempo sotto gli occhi di tutti...