Mandate in ferie il soldato Bonelli Anche ad agosto ci bombarda di parole

di Francesco Storacevenerdì 15 agosto 2025
Mandate in ferie il soldato Bonelli Anche ad agosto ci bombarda di parole

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Mandate in ferie il soldato Angelo Bonelli. È irrefrenabile, invade le agenzie di stampa, ogni giorno le sue parole fanno il giro delle redazioni. Se ci fosse il Var nei giornali, sul suo labiale la parola «vergogna» risulterebbe come quella più pronunciata dal leader verde. Da quando è in coppia con Nicola Fratoianni, cerca di scalzarlo con una quantità di dichiarazioni impressionanti. I notisti politici non sanno come frenarne l’ego, l’ufficio stampa di Avs vive in mezzo a barili di camomilla. Bonelli quando non parla, denuncia. E alla regola non è sfuggito neppure nel mese dedicato dalla gran parte degli italiani alle ferie. Lui le trascorre un po’ in Trentino, nel luogo più lontano possibile dall’area in cui sorgerà l’odiato – da lui – Ponte sullo stretto di Messina: nel torrente dell’Adige trovò e raccolse i sassi che tirò fuori in Parlamento davanti a Meloni. Essendo il classico esempio di chi non riesce a trovare il pulsante per la modalità pausa, è sempre in collegamento con lo studio locale preferito. Nei primi giorni del mese ha convocato i giornalisti per annunciare la denuncia della premier per complicità con Netanyahu...

La carta protocollo con le marche da bollo le porta sempre con sé in valigia. Questa volta la usa per infilarsi mediaticamente nel conflitto mediorientale (i giudici gli fanno sempre comodo e ricambia schierandosi contro le riforme). Persino durante la giornata di ieri – vigilia di Ferragosto - è riuscito a polemizzare con il ministro della Difesa Guido Crosetto, sulla cooperazione con Israele e su cui si è beccato del mentitore. Ma resta in imbarazzo per quel maledetto invito che ha raccolto da parlamentari dell’opposizione per partecipare ad una conferenza stampa in cui spiccava un affiliato importante di Hamas. La collega del Tempo Giulia Sorrentino lo ha incalzato sul tema e lui via web ha promesso di chiamare il questore... Mica è il ministro dell’Interno, però, bastava spiegare quella presenza non proprio onorevole.

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Sempre nel mese di agosto è riuscito a mettere assieme tante parole sugli avversari politici dimenticando quelle proprie. Il 2 agosto ha giustamente ricordato le vittime della strage di Bologna, infierendo sulla matrice fascista, ma scordandosi della sua militanza nel comitato “E se fossero innocenti” che dubitava all’alba del 2000 della colpevolezza di Mambro e Fioravanti rispetto all’orrendo attentato. Aveva meno dubbi da giovane...

Bonelli ha la pretesa di considerarsi vocato alla legalità, ma se ne è dimenticato nelle Marche col caso Ricci, coinvolto in un’indagine un po’ fastidiosa. Nemmeno un tweet per chiedere al Pd – a differenza del governatore campano De Luca – se quella candidatura fosse proprio necessaria. In Toscana schiera i suoi contro il governatore uscente Giani ma si becca Giani. In Calabria pretende il candidato anti-Occhiuto, ma gli toccherà far votare il candidato grillino o piddino. Lui e Fratoianni fanno solo rumore. Sotto il solleone deve sedare anche i Verdi di Bologna che non vedono l’ora di buttare a mare il sindaco Lepore. Però Bonelli se la prende con loro, mica col primo cittadino: del resto che sarà mai litigare per questioni ambientali? Si lamentano se gli danno dello spione sul web per aver indicato alla questura di Roma l’indirizzo della ex deputata brasiliana Carla Zambelli per farla arrestare; ma questo succede anche perché ne ha dato uno nuovo a Ilaria Salis, a Bruxelles, per sfuggire al carcere ungherese. Per amor di ferie non gli ricordiamo Soumahoro. Anche d’estate, Bonelli parla e straparla di tutto.

Se fa caldo è colpa delle destre, sul riarmo vede l’Italia già in guerra e proprio il Ponte sta per diventare un presidio militare... Per lui c’è anche il decreto sicurezza a far rimbombare il suo nome nelle redazioni, lo considera una specie di cattiveria contro quei poveretti che occupano le case degli altri, vede l’immigrazione come business elettorale. Attacca sulla Libia, attacca sull’Albania, poi gli tocca piangere sul referendum per la cittadinanza, clamorosamente fallito. E neanche in questa estate bollente poteva mancare il campo largo come oggetto del desiderio per l’alternativa al governo Meloni. Nel suo vaniloquio, Bonelli ha approfittato per battibeccare con Renzi e Calenda però già sa che li dovrà ingoiare come alleati contro il centrodestra. Una preghiera: aspetti settembre e ci faccia godere un po’ di silenzio.

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