I cattivi maestri creano mediocri studenti. O, peggio, ideologicamente faziosi. Dopo aver visto striscioni e cartelli che fanno rabbrividire per la loro carica di violenza, sentito dichiarazioni che lasciano basiti per il pressapochismo virulento, e aver assistito nelle piazze piene di slogan al vuoto pneumatico culturale, uno qualche domanda dovrebbe farsela e cercare pure qualche risposta: le domande che non si fanno in un contraddittorio sempre più imbarazzante, perché non si rischia l’impopolarità e la messa all’indice mediatica, e le risposte che stanno nella storia, sui libri, nella conoscenza. Un briciolo appena di quella conoscenza basterebbe per smontare il castello della propaganda, e ce ne vorrebbe ancor meno di coraggio che in pochi hanno conservato nel bagaglio della professione, dell’onestà intellettuale e dell’indipendenza di giudizio.
Cosa abbia prodotto la scuola con la messa cantata del 27 gennaio, il Giorno della memoria dedicato agli ebrei della Shoah, ai deportati nei lager, agli sterminati in nome di un aberrante credo politico, è sotto gli occhi di tutti. Se la scuola ha come principale compito quello di educare e di creare i cittadini con la formazione civica oltre che culturale, ha perso la bussola della realtà e ha fallito il suo principale obiettivo. Tutto cancellato, tutto negato, tutto relativizzato. Per sapere a cosa siano serviti i viaggi di istruzione (sempre più gite scolastiche) e i treni della memoria ad Auschwitz, non occorre forse aspettare il prossimo, di 27 gennaio. Oggi è 7 ottobre. Due anni fa la carneficina di civili ebrei ripresa con compiacimento da decine di telecamere di cui erano forniti i macellai di Hamas, che sono altrettanti atti di accusa e dimostrazioni documentali della ferocia di chi viene esaltato ed elevato a eroe nelle piazze sobillate da sindacati e partiti.
QUANTE MENZOGNE
Vedremo in giornata sui tg e leggeremo domani sui giornali se ci saranno professori, più coraggiosi dei rassicurati capitani della Flotilla, che nelle scuole e nelle università non occupate apriranno una porta di verità e conoscenza sui fatti e sulla storia che spieghi chi, cosa, come, dove, quando e perché. Probabilmente no, e se qualcuno lo farà diventerà notizia perché la marea montante dei tifosi pro Pal disinformati e politicizzati lo contesterà e lo zittirà. Politici, sindacalisti, agit-prop, studenti con kefiah d’ordinanza, non sono maggioranza ma lo fanno credere perché urlano più forte e più lontano. Hanno imposto con scientifico disegno goebbelsiano menzogne spacciate per verità: che a Gaza si stia consumando un genocidio, che i terroristi siano i nuovi partigiani, che i palestinesi siano espressione della resistenza e altri deliri secondo i quali chi non la pensa come loro è complice delle peggiori nefandezze a insindacabile metro di giudizio dei nuovi esperti di diritto internazionale, dei nuovi militanti delle brigate partigiane, dei nuovi alfieri della libertà che nessuno però mette a rischio, dei nuovi combattenti delle cause di cui non conoscono né genesi né sviluppi. Eroi intangibili perché lo scudo della sinistra è forgiato con l’acciaio dei diritti e temprato con la lotta continua della rivoluzione sognata, preventiva e persino futuribile.
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Sono già liberi. I due manifestanti bloccati nel corso delle tensioni avvenute, sabato sera, tra via Merulana e p...Non sanno nulla di cosa sia stato davvero un genocidio ma fa molto chic evocarlo perché la parola “buca” il video e anche le teste. Idolatrano i bei tempi delle democrazie popolari dell’Est (e non solo) che non erano né democratiche né popolari (tant’è che chi poteva scappava) e citano Bertolt Brecht non accorgendosi che brechtianamente hanno un disperato bisogno di eroi, si chiamino Salis o Albanese o Landini, perché fanno collezione di figurine per poi fare brutte figure. O abbandonare la scena quando la forza delle idee li fa svegliare dai loro sogni. Che, e non solo per Goya, sono invece gli incubi che nel sonno della ragione generano i mostri dell’antisemitismo, dell’intolleranza, della mistificazione. Ovvero dello spaccio delle cattive dottrine dei cattivi maestri, propagandate dagli studenti più mediocri.