No, Massimo D'Alema non molla. Dopo le polemiche per la sua presenza alla parata militare di Pechino - accanto a Vladimir Putin e Xi Jinping - l’ex premier torna a sorprendere con la sua difesa a oltranza della Cina comunista. Intervenendo alla Festa del Foglio, D’Alema ha replicato a chi gli rimprovera la foto con l’armata del dragone alle spalle: "La maggioranza delle persone in quella foto provengono da paesi democratici. Se pensiamo di isolarli siamo cog***. Non trovo altra definizione". Papale papale.
Insomma, D'Alema si schiera ancora una volta con la dittatura cinese. Eppure, per Baffino, il problema non è il regime ma "l’arroganza" di chi in Occidente osa criticarla. Una posizione che conferma la radicata fascinazione per Pechino.
L’ex segretario dei Ds, insomma, non sembra turbato né dalle purghe interne al Partito comunista cinese né dal controllo capillare esercitato sui cittadini. Al contrario, si appella ai "numeri": "In quella foto è rappresentato l’80% del genere umano", rimarca. Dunque, tutto bene...
Vladimir Putin, D'Alema-choc: "Com'era ridotto"
"Putin mi è parso molto affaticato": Massimo D'Alema lo avrebbe confidato ad alcuni amici dopo esse...Nel resto del suo intervento, D’Alema ha riservato stilettate anche al centrosinistra - “discuta di più, faccia tesoro delle esperienze” - e ha attaccato il governo Meloni, accusato di "immobilismo assoluto". "È un governo che non si riesce a far malvolere, perché non fa nulla", ha sentenziato, con buona pace dei sondaggi che accreditano all'esecutivo una fiducia con pochi precedenti.
Sulla crisi in Medio Oriente, infine, l’ex premier ha spiegato di accogliere "positivamente la cessazione del massacro di Gaza", aggiungendo però che "se la tregua non si accompagna a una prospettiva politica per i palestinesi, sarà solo un’altra parentesi in una guerra infinita".