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Elly Schlein, le bordate di Malaguti su "La Stampa": "Solito teatrino, solita sconfitta"

domenica 2 novembre 2025
Elly Schlein, le bordate di Malaguti su "La Stampa": "Solito teatrino, solita sconfitta"

3' di lettura

Le bordate di Romano Prodi hanno terremotato la sinistra. Questo è il punto. Ci si riferisce a quanto detto ormai più di una settimana fa dall'ex premier a Otto e Mezzo, di fronte a una Lilli Gruber sbigottita, una critica serrata ad Elly Schlein e al suo Pd. O meglio, una critica serrata a quella sinistra che, secondo Prodi, "ha voltato le spalle all'Italia". Parole che vengono citate in premessa dal direttore de La Stampa, Andrea Malaguti, nel suo fondo sul quotidiano torinese di oggi, domenica 2 novembre. Un fondo che va a rendere ancor più profonde le fratture a sinistra: Malaguti, infatti, mostra di condividere i principali punti del pensiero prodiano. E il commento, dunque, si traduce in altre clamorose bordate contro Schlein, bordate che arrivano da un quotidiano - La Stampa - schierato senza alcun tentennamento sul fronte progressista. Schierato a sinistra.

Secondo Malaguti, "è parecchio tempo che il Professore è freddo con Elly Schlein – posso dare consigli anche se non mi sono richiesti - ma questa frase sulla sinistra che gira le spalle all’Italia è la pietra tombale su un rapporto che non è mai nato. Siamo di fronte ad una frattura che inquieta quella parte del Paese, non così minoritaria, che si considera progressista", premette il direttore.

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Dunque un lungo excursus politico. E una riflessione decisiva: "La verità è che sulle ceneri dell’Ulivo e nella pancia del Pd è saltato il patto tra socialisti, comunisti, repubblicani e cristiano-democratici. Nessuna elaborazione vera. Culture distanti che invece di valorizzare la mescolanza, hanno scelto la latitanza e poi la guerriglia. La promessa di dare vita al partito che unificava le esperienze positive del dopoguerra, nella migliore delle ipotesi non è riuscita. Così Schlein è alla testa di una comunità di intenti che non ha una storia".

Il punto, però, è che Elly Schlein non sembra affatto in grado di poter trovare soluzioni, di poter uscire dal guado. "Se del passato non ti piace più nulla, come affronti il domani? Basta accodarsi alle manifestazioni di piazza, unico segno di vitalità in un universo progressista con l’elettroencefalogramma piatto?", s'interroga retorico Malaguti, puntando il dito - tra le righe ma neppure troppo - contro l'adesione quasi fideistica della segretaria Pd alle piazze pro-Pal-

Ma è nella chiusa del fondo che il direttore della Stampa alza il tiro. Si riferisce alle recenti intemerate della Schlein, che in un recente intervento al congresso del Pse aveva parlato chiaro e tondo di "democrazia a rischio", il tutto va da sé per colpa di Giorgia Meloni. Sparate ipertrofiche che le sono costate carissime: tante critiche anche da sinistra. Critiche alle quali, ora, si aggiungono quelle di Malaguti.

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Il quale riprende: "Dire la verità, per esempio, significa sottolineare che siamo di fronte ad un danneggiamento della democrazia, ma che non viviamo in uno Stato autoritario. Chi governa ha vinto le elezioni. E i partiti d’opposizione esistono. Se invece, come ha detto Schlein al Congresso del Pse ad Amsterdam, si ritiene che in Italia la libertà sia a rischio con la destra estrema al governo, da quel momento in avanti bisogna fare una quotidiana battaglia di piazza. Altrimenti - rimarca il direttore - è la solita propaganda, il solito teatrino, la solita cortina fumogena. Le questioni sul tavolo sono enormi. Tasse, case, salari. Se Schlein apre il dibattito mezzo Pd la molla. Se recupera una posizione più europeista la mollano invece i Cinque Stelle. Ma la scelta è ineludibile, per non trovarsi di fronte alla solita incapacità di fare i conti col passato e di affrontare il futuro. Alla solita sconfitta", conclude Malaguti. 

Il sottotesto appare chiarissimo, limpido: con Schlein si viaggi dritti verso un'ennesima sconfitta. Si viaggi dritti sul binario della "solita propaganda", del "solito teatrino", della "solita cortina fumogena". Già, Elly Schlein appare sempre più allo sbando. E sempre più isolata: se la scarica pure La Stampa...