«Norma di buon senso» contro «distributore d’impunità». Si gioca sul condono l’ultimo miglio della campagna elettorale per le regionali in Campania e lo scontro politico si è riacceso ieri sulle parole del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi il quale, a margine di una conferenza stampa sul tema sicurezza a Napoli, con accanto il candidato governatore del centrodestra Edmondo Cirielli, ha respinto «la visione così negativa» che la sinistra sta dando della sanatoria facendo leva sull’ipocrisia della minoranza pronta a dire sì al provvedimento se serve per motivi ideologici, vedi in materia di migranti, e a criticarlo se la proposta arriva dal centrodestra.
A parlare di condono, l’altro giorno era stato lo stesso candidato Cirielli definendolo «un atto di giustizia» atteso per anni da «tante famiglie campane costrette a realizzare case per necessità abitativa, non per abusivismo selvaggio». L’esponente di Fratelli d’Italia ha assicurato che in caso di vittoria sul candidato grillino Roberto Fico, la Campania sarà «la prima regione a recepire la misura» presentata proprio da Fdi con un emendamento alla manovra. La norma teoricamente vale per tutta Italia, ma nasce pensando alla Campania perché nel 2003 la regione, guidata da Antonio Bassolino, decise di non aderire alla normativa nazionale, lasciando in sospeso migliaia di pratiche, come spiega bene qui sopra Simone Di Meo.
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Un'apertura di puntata con tanto di attacco a Giorgia Meloni. Accade a L'Aria Che Tira dove David Parenzo se la ...Piantedosi, che di mestiere fa il ministro dell’Interno e non ha alcun interesse a giustificare i fuorilegge, ha fatto un ragionamento che alla sinistra, di solito tenera con gli abusivi, suona «inaccettabile». Cosa ha dichiarato il titolare del Viminale? «Non capisco perché la parte politica che si contrappone a quello che Cirielli ha detto, propone poi sanatorie in materia di irregolarità della posizione di soggiorno degli immigrati. I condoni, le sanatorie, le regolarizzazioni valgono solo se servono a obiettivi ideologici?», ha chiesto provocatoriamente Piantedosi. Per le opposizioni le parole del ministro sono «sconvolgenti». Il leader dei Verdi Angelo Bonelli è il più duro nell’affermare che «Piantedosi piega il Viminale alla propaganda, distorce la realtà e finisce per legittimare l’illegalità edilizia». Critiche anche dal M5S e e dal Pd con la senatrice Sandra Zampa «preoccupata dal sistema valoriale che ispira questo governo», mentre la segretaria Elly Schlein attacca la «politica della disperazione».
Il centrodestra, però, respinge al mittente le accuse, ribatte che «condonare» significa, a determinate condizioni, «mettere in regola vecchie procedure, resettare e ripartire» e ricorda di quando anche una parte dell’attuale sinistra era d’accordo. Per il portavoce di Fi Raffaele Nevi «si tratta di un tema da affrontare con grandissima attenzione; bisogna essere molto prudenti e scrivere le norme bene, per evitare di fare danni». Ancora più netto il segretario campano ed europarlamentare azzurro Fulvio Martusciello: «A causa dei no ideologici della sinistra, che all’epoca governava, i cittadini campani sono stati esclusi dal condono del 2003, varato sotto il governo Berlusconi, che offriva una soluzione al disagio abitativo di milioni di italiani, i cosiddetti abusi di necessità». Forza Italia, aggiungono il deputato campano e sottosegretario al Mit Tullio Ferrante e il segretario provinciale di Napoli, Franco Silvestro, «è favorevole a prevedere la riapertura di quel condono in manovra, riparando così ad una evidente disparità di trattamento nei confronti della Campania».




